Web – Salve, ho letto l’articolo X-Box, fumo tanto. Ma l’arrosto? e condivido le perplessità espresse.
Mi considero un osservatore privilegiato perché lavoro in una delle più grandi multinazionali dell’Entertainment videoludico nel campo degli accessori, e tutti noi stiamo seguendo la “battaglia all’ultima console” con estrema apprensione e coinvolgimento.
Infatti la strategia di Microsoft , e parlo con cognizione di causa, è quella di soffocare la concorrenza nella culla, intasando i canali di comunicazione con notizie costruite ad arte che servono solo ad attirare l’attenzione del pubblico e distoglierla dai prodotti competitor. Si chiama vaporware, e consiste nel creare fumo, appunto, molto prima dell’arrosto.
Così per X-box, una console di cui non si sa nulla, di cui non si è visto nulla se non degli screenshot e dei filmati che, per quanto ne sappiamo noi, potrebbero anche essere stati fatti con un supercomputer SGI. X-box nasce per contrastare PSX2 (che già si fa del male da sola), per far dimenticare Dreamcast (la sola, vera erede del mercato console creato con PSX) e soffocare il Dolphin. E per far soldi naturalmente, da quando un’analisi economica finita sulle scrivanie di quei cervelloni ha dimostrato che nel settore del divertimento il trend assolutamente più alto ce l’avranno le console…
Personalmente credo che gli utenti siano abbastanza cresciuti per percepire a distanza il vecchio trucco: il problema è che, potendosi permettere efficienti e preparate strutture di marketing, di ADV e comunicazione, Microsoft raggiunge capillarmente i media e fa parlare di sé e di un suo prodotto che vedremo forse tra due anni più di quanto Sony o Nintendo riescano ad attirare l’attenzione su cose già presenti. E gli sprovveduti (tanti) ci cascano.
Fa dunque piacere che dal coro degli osanna tributati alla futura meraviglia di Redmond si levi una voce diversa: la vostra.
Con stima,
Vittorio Ravaioli