xDSL, si allarga il club dei fornitori

xDSL, si allarga il club dei fornitori

Con la firma di MC-link annunciata ieri, il numero di fornitori che si apprestano a lanciare le proprie offerte di banda larga alternative a quelle ADSL continua ad aumentare. Ancora irrisolto il problema delle flat HDSL
Con la firma di MC-link annunciata ieri, il numero di fornitori che si apprestano a lanciare le proprie offerte di banda larga alternative a quelle ADSL continua ad aumentare. Ancora irrisolto il problema delle flat HDSL


Roma – Eppur si muove, il mercato delle tecnologie a banda larga su sistemi xDSL non ADSL. Si muove, come testimonia la firma del contratto con Telecom Italia da parte di MC-link, operatore che si aggiunge così al club sempre più popoloso di operatori che si apprestano a lanciare le proprie offerte di connettività a banda larga sul territorio nazionale.

MC-link, uno dei primissimi provider italiani, ha firmato l’accordo che consentirà all’azienda di rivendere ai propri clienti, sostanzialmente clientela business, i servizi HDSL e SDH. Sono servizi che vengono comunemente indicati come “CVP”, cioè Canale virtuale permanente, perché consentono di dare vita ad una connessione continua tra il domicilio del cliente e la rete.

MC-link, come la maggioranza degli altri operatori che hanno firmato il medesimo contratto, deve ancora specificare quali siano le condizioni che intende proporre ai propri clienti, offerte che si affiancheranno a quelle ADSL già attivate .

Ma anche questo operatore, come i competitor che hanno firmato con Telecom Italia, dovrà tentare di concorrere proprio con il suo fornitore, Telecom, già attivo sul fronte della fornitura di servizi HDSL e SDH. In ballo ci sono servizi che possono dare vita non solo a connessioni permanenti ma anche a velocità di trasferimento dati che nel caso dell’HDSL raggiungono potenzialmente gli 8 megabit al secondo e nel caso dell’SDH addirittura i 155 megabit al secondo.

Il problema centrale nei rapporti tra fornitori e Telecom Italia rimane quello della tariffazione flat, ovvero “a canone”, per questi servizi. L’attuale modello, quello approvato anche dall’Autorità TLC, si basa infatti su una tariffazione “a traffico”. Una tipologia di bollettazione dei servizi che non va giù ai concorrenti di Telecom Italia, tanto che Albacom nei giorni scorsi, dopo aver firmato l’accordo con l’ex monopolista, ha esplicitamente parlato di nodo grave e irrisolto.

La questione della flat sul fronte xDSL è vista come essenziale perché alla possibilità di reclutare clienti con questo modello è legata la grande opportunità che gli operatori vedono nella banda larga, ovvero la fornitura al cliente di servizi a valore aggiunto che trasformino la connessione permanente in un “cavo” capace di veicolare tutto quello che va dalla televisione interattiva alla multiconferenza e ai servizi telefonici avanzati.

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Pubblicato il
3 apr 2001
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