Roma – Assediata dalla magistratura europea, l’azienda americana Yahoo! si sta scontrando con le enormi difficoltà di rapporto del Vecchio Continente con il suo dilaniante passato. Nelle scorse ore si è saputo che due dirigenti della divisione tedesca di Yahoo! sono indagati in merito a due aste che sul sito tedesco omonimo avrebbero avuto per oggetto “Mein Kampf”, libro redatto da Adolf Hitler la cui commercializzazione è vietata in Germania.
L’inchiesta, che arriva a pochi giorni dalla clamorosa sentenza di un giudice francese che ha condannato per delle aste di oggetti nazisti la filiale francese di Yahoo!, pare focalizzarsi su due aste che avrebbero avuto luogo il primo febbraio e il 19 aprile scorsi, date nelle quali copie di quel libro sarebbero state vendute da utenti Yahoo! ad altri utenti Yahoo!.
Quanto sta accadendo mette naturalmente al centro la responsabilità di un fornitore di servizi come Yahoo! rispetto ai contenuti di quanto gira sul proprio network. Ma la reazione dell’azienda è tiepida e timida. Una portavoce della divisione tedesca ha affermato: “L’azienda è completamente distante dalle filosofie naziste. Sul sito tedesco di Yahoo! sono in offerta 90mila oggetti. Non appena Yahoo! viene a sapere che vi sono all’asta prodotti illegali, li rimuove immediatamente”.
Va anche detto che in passato proprio sulla vendita via Internet del “Mein Kampf” furono tirati in ballo prima Amazon e poi BarnesandNoble. I tribunali di Berlino hanno imposto ai due negozi online di cessare la vendita del volume agli utenti tedeschi. La situazione delle aste è naturalmente completamente diversa: se passasse il principio che il “provider” deve prevenire che avvengano certe aste, ci si potrebbe trovare dinanzi ad una ennesima preoccupante forma di censura.