Yahoo tradisce un utente: denunciato

Yahoo tradisce un utente: denunciato

Accade a New York dove un utente internet viene tradito dai servizi Yahoo a cui aveva affidato la propria privacy. E la causa che ne scaturisce potrebbe avere conseguenze epiche
Accade a New York dove un utente internet viene tradito dai servizi Yahoo a cui aveva affidato la propria privacy. E la causa che ne scaturisce potrebbe avere conseguenze epiche


New York (USA) – Per Yahoo è soprattutto una brutta figura ma per i gruppi che si battono per la privacy è “un momento di svolta”, negativa. Nelle scorse ore il colosso del web è stato denunciato da un suo utente dopo che questi era stato licenziato dal proprio datore di lavoro; quest’ultimo aveva chiesto a Yahoo di identificare la persona che aveva pubblicato online critiche alla sua azienda e Yahoo, fatto senza precedenti, ha acconsentito.

Fino ad oggi, il rapporto tra i grandi portaloni e i loro utenti si è basato sul patto, spesso esplicitato nei contratti di servizio, che i dati personali forniti sarebbero stati rivelati a terzi solo in caso di richiesta esplicita della magistratura. Con una serie di varianti, quasi tutti i servizi online offrono questo genere di “protezione” agli utenti delle proprie comunità web o dei servizi di posta elettronica. Yahoo, questa volta, pare aver deciso di “tradire” questo patto.

L’uomo che ha pubblicato su un gruppo online gestito da Yahoo, commenti negativi sull’azienda in cui lavorava aveva utilizzato lo pseudonimo Acquacool-2000 per spiegare al mondo le proprie insoddisfazioni con la AnsweringThink Consulting di New York. Il boss di quest’ultima, dopo aver letto quei messaggi, ha chiesto e ottenuto da Yahoo il nome della persona e ha proceduto, subito dopo, al suo licenziamento.

Secondo David Sobel, che guida l’ Electronic Privacy Information Center , il processo che si apre con la denuncia dell’uomo licenziato è un processo di svolta, perché dovrà decidere fino a che punto e in che modo i servizi di rete possono o no proteggere i dati personali di chi li utilizza per le proprie attività online. Stando ad EPIC ciò che fatto Yahoo non è etico “e potrebbe essere illegale”.

Nella denuncia si legge che l’uomo, di cui non è noto il nome, non solo chiede a Yahoo i danni economici ma chiede anche che a Yahoo sia imposto di avvertire i propri utenti quando i loro dati vengono rivelati a terzi. Su questo, Yahoo ha affermato che da un mese circa ha introdotto la riservatezza. Secondo l’uomo, il modo di procedere di Yahoo rappresenta una violazione della privacy nonché un tradimento delle assicurazioni e delle garanzie che Yahoo offre sul proprio sito. Fino ad oggi Yahoo, dicono i legali dell’uomo, aveva fornito dati a terzi solo dietro ingiunzione di un tribunale e comunque dinanzi ad una procedura giudiziaria in corso.

La decisione di agire in questo modo da parte di Yahoo, tra l’altro, arriva ad un mese dalla sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti secondo cui chi fornisce servizi di rete non può essere perseguito per i contenuti che appaiono su email o messaggi pubblicati nei gruppi online?

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Pubblicato il
15 mag 2000
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