YouTube Music deve aver guardato il DJ AI di Spotify, ed aver pensato “possiamo fare di meglio” e ha lanciato il suo host radiofonico basato sull’intelligenza artificiale. Solo che invece di limitarsi a introdurre la canzone successiva con la personalità di un annunciatore, l’host AI di YouTube Music racconta curiosità musicali, aneddoti e storie sui brani che si sta ascoltando.
La funzione è attualmente disponibile solo per un numero limitato di beta tester Premium negli Stati Uniti attraverso YouTube Labs, quindi chi si sta chiedendo perché non la vede nella propria app, ora lo sa. Ma i primi feedback sono sorprendentemente positivi, nonostante il generale scetticismo verso qualsiasi cosa che abbia “AI” nel nome.
YouTube Music sfida Spotify con DJ AI che racconta storie e aneddoti sulla musica
Quando Spotify ha lanciato il DJ AI nel 2023, ha scatenato un dibattito feroce. C’era chi lo adorava, chi lo odiava con passione viscerale e chi semplicemente lo ignorava completamente. Le critiche principali riguardavano la mancanza di nuovi consigli musicali e la voce fuori campo “stridente” che suonava più come un robot che cerca di essere umano che come un DJ vero. Almeno finché Spotify non ha introdotto la funzione di richiesta dei brani. Quella ha cambiato tutto, perché almeno si poteva dire all’AI cosa si voleva sentire invece di subire passivamente le sue scelte discutibili.
YouTube Music ha imparato da quegli errori. Invece di chiamarlo “DJ”, lo chiama “host”. Invece di avere una sola voce, ne offre due. E soprattutto, invece di dire “ecco la prossima canzone”, racconta qualcosa di interessante prima di passare al brano successivo.
La differenza principale con il DJ AI di Spotify è che l’host di YouTube infila curiosità musicali, storie e aneddoti tra un brano e l’altro. Non dice soltanto “ora ascolterai questo”, ma racconta perché quella canzone è stata scritta, quali sono i retroscena, ecc. Per chi ama la musica davvero, non solo come sottofondo mentre si lavora ma come esperienza da apprezzare, questa funzione è molto interessante.
Le battute forzate e le imprecisioni
Niente è perfetto, e l’host AI di YouTube Music non fa eccezione. La lamentela più comune riguarda i tentativi di umorismo. L’AI cerca di essere divertente, ma spesso le battute suonano forzate, fuori luogo o semplicemente non fanno ridere. C’è anche il problema delle imprecisioni. Quando si raccontano curiosità musicali, bisogna essere accurati. Se si dice che una canzone è stata scritta nel 1985 quando in realtà è del 1983, gli appassionati potrebbero arrabbiarsi. YouTube ha riconosciuto il problema e sta lavorando per sistemarlo.
E poi ci sono quelli che odiano il concetto in sé. Comprensibile, non tutti vogliono un host che parla tra una canzone e l’altra. Alcuni preferiscono il silenzio, la transizione diretta, niente interruzioni. Per loro, qualsiasi voce fuori campo è un’intrusione fastidiosa.
Meno invadente di Spotify
Qui YouTube Music segna un punto importante. Mentre molti utenti si lamentavano che il DJ AI di Spotify fosse troppo invadente, parlasse troppo spesso e interrompesse il flusso musicale, l’host AI di YouTube Music sembra essere più equilibrato.
I beta tester lo descrivono come più naturale, con interruzioni che non sembrano forzate e commenti che aggiungono valore invece di essere solo rumore di fondo. Anche le voci piacciono. YouTube Music offre due opzioni, una voce maschile e una femminile, e la maggior parte dei tester preferisce quest’ultima. È più piacevole, meno robotica, più simile a un vero speaker radiofonico.