Zoppicano i robot intelligenti dell'antiporno

Zoppicano i robot intelligenti dell'antiporno

di Massimo Mantellini. I sistemi di IA finalmente vengono utilizzati per creare software in grado di filtrare quello che i più piccoli non devono vedere. Ma orge e carnalità varie, invece, passano tutte
di Massimo Mantellini. I sistemi di IA finalmente vengono utilizzati per creare software in grado di filtrare quello che i più piccoli non devono vedere. Ma orge e carnalità varie, invece, passano tutte


Web – E ‘ noto a tutti come sia facilissimo per un minore “raggiungere” su Internet materiale testuale e grafico “per adulti”. La relativa inefficacia dei sistemi di difesa fino a oggi ideati per il controllo parentale – basati in gran parte su software che filtrano liste di siti web e parole chiave – ha già avuto due conseguenze.

Da una parte, associazioni religiose e gruppi di pressione di varia natura richiedono legislazioni più rigide per quanti decidano di rendere disponibile online materiale osceno, dall’altra i produttori di software sono stimolati a pensare soluzioni sempre nuove per intercettare il porno che viaggia dal web agli hard disk di gran parte dei PC collegati alla rete.

Passo dopo passo siamo così giunti all’intelligenza artificiale.

Chi fosse oggi ossessionato dal dubbio che i propri dipendenti passino le ore lavorative visionando foto e filmati porno su Internet o che i propri figli collegati alla rete possano scoprire l’esistenza di perversioni sessuali inimmaginabili durante una ricerca sui fiumi della Lombardia da portare a scuola la prossima settimana, oggi può considerare l’acquisto di strumenti software di ultima generazione che garantiscono, a detta dei loro ideatori, il blocco definitivo dei contenuti porno rintracciabili in rete.

The Bair della Exotrope (1) è uno di questi. Viene descritto come un sistema intelligente, in grado di riconoscere e filtrare immagini porno e di aggiornarsi automaticamente per mantenere sempre ai massimi livelli le possibilità di difesa attraverso l’utilizzo di complesse reti neurali.

L’utilizzo dell’intelligenza artificiale, dicono gli entusiasti programmatori di The Bair, consentirà in futuro anche di estendere le funzionalità del software al controllo di attività illegali e violente.

Il software ha ricevuto recensioni assai positive da Tucows che gli ha attribuito 5 stelle e da PC-Magazine che gli ha dedicato più di un articolo; perfino il governatore di New York Pataki ha espresso la sua ammirazione per la creatività dei programmatori della Exotrope.

Tutte queste autorevoli fonti hanno dimenticato di accennare al fatto che il programma, così pieno di intelligenza artificiale, pare non funzionare. E ‘ bastata una prova sul campo effettuata da Declan McCullagh di Wired (2) per dimostrare che The Bair fatica a riconoscere (e bloccare) foto di orgie ciclopiche, eiaculazioni e sesso orale mentre filtra rigidamente immagini di Snoopy, panorami al tramonto e foto del parco di Yellowstone. Interpellati al riguardo, i tecnici di The Bair hanno ammesso l’esistenza di qualche malfunzionamento sul proxy server della compagnia e ne hanno assicurato la risoluzione entro il mese prossimo.

Nel frattempo, nell’attesa improbabile che l’intelligenza di The Bair ritrovi sé stessa, sarà possibile dedicarci a qualche altro software “furbo”, come per esempio l’australiano EYEGUARD(3), pensato per le aziende (ma buono anche per le scuole o per la protezione casalinga), la cui intelligenza antiporno è interamente orientata verso una sofisticata analisi della quantità di pelle rintracciabile su un formato digitale.

Quando Eyeguard, controllando le immagini in scaricamento, incontra un numero eccessivo di pixel di una tonalità simile a quella della pelle umana, la visione dell’immagine viene immediatamente bloccata e il file grafico incriminato aggiunto a un database di thumbnails a disposizione dell’amministratore di sistema. I dipendenti troveranno poi sulla taskbar del loro PC aziendale un piccolo occhio a testimonianza dell’attività del software e ciò sembra bastare per ridurre le scorribande web verso il materiale proibito ai minori.

In un forum americano di programmatori molto seguito, qualche giorno fa c’era chi, a commento del sofisticato sistema di filtraggio grafico di Eyeguard, ironicamente osservava: “E per quelli con la pelle nera come me, il software come funziona?”

In attesa di una versione politicamente corretta di EyeGuard che consideri anche i toni più scuri, aspettiamoci di peggio. Perché l’intelligenza artificiale applicata ai software commerciali oggi è, sempre piu’ spesso, molto artificiale e quasi per nulla intelligente.

Massimo Mantellini

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Pubblicato il
23 giu 2000
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