1 Gigabit sul doppino di rame

1 Gigabit sul doppino di rame

Alcatel-Lucent fa registrare un nuovo record di velocità per le connessioni a banda ultra-larga sul vecchio doppino telefonico, una tecnologia che in futuro potrebbe diventare standard e portare DSL da 1 Gbps nelle case di tutti
Alcatel-Lucent fa registrare un nuovo record di velocità per le connessioni a banda ultra-larga sul vecchio doppino telefonico, una tecnologia che in futuro potrebbe diventare standard e portare DSL da 1 Gbps nelle case di tutti

Bell Labs, laboratorio di ricerca americano del colosso della telefonia francese Alcatel-Lucent, ha annunciato di aver raggiunto un nuovo primato nelle velocità sulle classiche connessioni in rame, raggiungendo la più che ragguardevole vetta di 10 Gbps e aprendo le porte a un potenziale futuro fatto di banda “ultra-larga” senza la necessità di passare completamente alla fibra ottica.

L’annuncio di Bell Labs arriva a ulteriore riprova del fatto che il doppino in rame ha ancora parecchio da dire nonostante i decenni e l’evoluzione tecnologica senza freni, con i ricercatori statunitensi che sono partiti dal nuovo standard G.fast per realizzare un’estensione (XG-FAST) in grado di spingere ancora più in là la connettività (A)DSL per utenze domestiche.

La tecnologia G.fast, attualmente in fase di valutazione e attesa sul mercato per il 2015, trasmette i dati in formato digitale su una frequenza di 106MHz ed è in grado di raggiungere una velocità di 500 Mbps su una distanza di 100 metri; XG-FAST usa invece una frequenza da 500MHz ed è in grado di raggiungere – secondo quanto sostiene Bell Labs – una velocità di trasmissione di 10 Gbps su un paio di cavi in rame su una distanza di 30 metri.

Se la distanza sale a 70 metri il degrado del segnale fa scendere la velocità di trasmissione a 1 Gbps, ed è proprio questa la prospettiva che potrebbe aprire le porte per la diffusione capillare di connessioni DSL sincrone (con la stessa velocità sia in downstream che upstream) negli Stati Uniti e non solo.

Con XG-FAST i carrier non avrebbero bisogno di posare nuovi cavi in fibra ottica per proporre agli utenti connettività in banda “ultra” larga, con un risparmio considerevole in fatto di investimenti necessari a far arrivare la fibra nelle vicinanze degli abitati (fiber-to-the-curb) piuttosto che all’interno delle singole abitazioni o condomini.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
10 lug 2014
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