Roma – Sono 46 le società, di cui 16 con sede all’estero, individuate dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni di Imperia nell’ambito delle indagini sui dialer, i software gonfiabolletta che hanno imperversato a lungo in rete e che hanno suscitato enorme scandalo anche per l’ampiezza del fenomeno.
Secondo gli inquirenti, le aziende sono responsabili della creazione e della diffusione di dialer capaci di tariffare abusivamente fino a 150 euro l’ora ai malcapitati utenti che sono caduti nella trappola. Per individuarle, la Polizia Postale ha monitorato e controllato circa 400 siti internet attraverso i quali si è giunti alle società che hanno preso a nolo i numeri 709 sui quali correvano le truffe.
Il bilancio dell’operazione Stop Dialer , per il momento, è di sei denunce a carico dei rappresentanti legali delle aziende nel centro Italia e di sanzioni amministrative per un totale di 732mila euro comminate a 12 di queste 46 aziende per violazione delle delibere dell’Autorità garante per le telecomunicazioni.
La Polizia ha potuto muoversi anche grazie alle migliaia di denunce che ormai da alcune settimane gli utenti truffati stanno presentando.
Secondo i dati delle denunce ad Imperia, le fasce di età degli utenti più colpiti dal fenomeno dei dialer sono quelle degli over60 e dei giovani tra i 10 e i 16 anni. “I siti a maggior rischio – ha dichiarato il comandante della PolPost di Imperia Ivan Bracco – sono risultati quelli pornografici, seguiti da quelli che offrivano di scaricare gratis suonerie per telefonini cellulari. In un caso abbiamo individuato anche un sito di informazioni meteo”.
Ai danni dei soli utenti di Imperia le società truffaldine sono riuscite a fatturare almeno 60mila euro, denaro che andava a imprese italiane ma anche società con sedi nel Regno Unito, in Germania, in Romania e negli Stati Uniti.
Ma non è finita. Nella città ligure la Polizia Postale continua a ricevere denunce. In un mese e mezzo, hanno spiegato gli inquirenti, ne sono state presentate circa 400.