Acquirenti abusivi? Sblocco alla cassa

Acquirenti abusivi? Sblocco alla cassa

Le vendite si riducono, il settore del divertimento interattivo (e non) soffre e una organizzazione non profit reinventa un sistema di protezione dei supporti. Non funzioneranno se non saranno attivati al momento dell'acquisto
Le vendite si riducono, il settore del divertimento interattivo (e non) soffre e una organizzazione non profit reinventa un sistema di protezione dei supporti. Non funzioneranno se non saranno attivati al momento dell'acquisto

Si prepara un nuovo putiferio di polemiche sulle DRM draconiane modello Spore , GTA IV e quant’altro? Non proprio: Entertainment Merchants Association , organizzazione non profit che rappresenta i rivenditori dell’home entertainment, ha proposto l’adozione di un sistema di protezione fisico potenzialmente in grado di inibire la pirateria dei supporti costringendo i consumatori ad attivare il prodotto all’atto dell’acquisto.

Qualora l’adozione del meccanismo fosse approvata dai soci, EMA farebbe in modo che DVD-Video, CD e videogame venissero consegnati agli store in uno stato “inoperativo”. Attivabile o disattivabile a piacere da parte di EMA e partner, la sostanzialmente ignota tecnologia sarebbe pensata per prevenire la pirateria in maniera non dissimile da certe etichette di sicurezza che, se rimosse da un capo di abbigliamento in maniera impropria, rilasciano una vernice indelebile marchiando il prodotto rubato.

Il “Progetto Lazzaro”, come lo definisce EMA, verrà testato in laboratorio e poi in un pilota sul campo, nel corso del 2009. Secondo quanto riferisce il vice-presidente dell’organizzazione Mark Fisher, se tutto andrà come previsto il sistema di protezione verrà implementato in maniera definitiva su DVD e supporti videoludici nel quarto trimestre del 2010 .

Qualcosa bisogna fare, sostiene EMA, perché il drenaggio di utili dagli store ammonta (secondo stime riconducibili a EMA stessa) a 300 milioni di dollari di perdite su prodotti video e videogame nel 2007. Qualcosa bisogna pur fare, sono convinti i pezzi grossi del business dell’intrattenimento intervenuti al summit di settembre tenuto da EMA sulle tecnologie di “benefit denial”, di eliminazione del beneficio immediato che scaturisce dal furto di un prodotto commerciale.

Nomi del calibro di Best Buy, Wal-Mart, Sony Home Entertainment, Paramount, Microsoft, Sony, Nintendo, EA, THQ, Activision e Ubisoft hanno fornito a EMA preziose informazioni sullo sviluppo di standard di protezione minimi che inibiscano la pirateria dei supporti e siano nel contempo trasparenti all’utente , sostenibili per gli store, immediati da neutralizzare al momento dell’acquisto, ininfluenti sui supporti veri e propri e rendano possibilmente facile l’identificazione della loro presenza sulla confezione del prodotto.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
3 dic 2008
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