ADSL parte in quattro grandi città

ADSL parte in quattro grandi città

Sono Milano, Roma, Torino, Catania le prime ad essere interessate dal servizio dopo l'ok dell'Autorità per le comunicazioni. Ecco tutte le offerte nel dettaglio
Sono Milano, Roma, Torino, Catania le prime ad essere interessate dal servizio dopo l'ok dell'Autorità per le comunicazioni. Ecco tutte le offerte nel dettaglio


Roma – ADSL, l’accesso veloce ad internet, pare finalmente ai blocchi di partenza: l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha dato ieri pomeriggio l’ok a Telecom Italia per la commercializzazione dei servizi di connessione a banda larga basati su questa tecnologia. La formalizzazione del permesso dovrebbe avvenire il prossimo 21 dicembre.

Telecom Italia , che da tempo ha annunciato di essere pronta a iniziare la “distribuzione” dell’ADSL agli operatori interessati a fornire questo genere di servizio ai propri clienti, era stata fermata dall’Authority a causa del ruolo di assoluto dominio che si apprestava a ricoprire in questo settore. Un ruolo denunciato dalla concorrente Infostrada, che a fine novembre era riuscita ad ottenere un intervento dell’Antitrust nonché evidentemente a scuotere l’Autorità per le comunicazioni che lo scorso 2 dicembre ha deciso di aprire una indagine sulla commercializzazione dei nuovi servizi. Sulle difficoltà a decidere dell’Autorità era intervenuto nei giorni scorsi anche il ministro del Tesoro Giuliano Amato, ventilando “pruderie” di tradizione monopolistica.

Secondo Infostrada “l’operazione ADSL” rischia di trasformarsi in un vantaggio competitivo notevolissimo per Telecom a detrimento della posizione sul mercato della telefonia e della connettività degli operatori concorrenti. Che la questione sia effettivamente delicata, come segnalato peraltro da diversi commentatori e anche su queste pagine , lo dimostra il fatto che nell’esprimere la propria intenzione di aprire ADSL alla commercializzazione, l’Autorità ha sottolineato con forza che l’esame della configurazione del nuovo mercato che si viene a creare prosegue e potrebbe portare a successivi interventi.


L’offerta che ha ricevuto una maggiore copertura sui media è senza dubbio quella di Galactica che nelle sue pagine propone una connettività ADSL a partire dall’area milanese che, stando alle dichiarazioni dell’azienda, verrà progressivamente estesa nella zona e portata nelle maggiori città italiane prima di arrivare ad una copertura dell’intero territorio. Ci vorrà naturalmente del tempo. Appena sarà possibile, a Milano con Galactica ci si potrà abbonare ad un costo indicativo di 77,4 euro al mese (150mila lire) e 207 euro (400mila lire) una tantum.

Oltre a Galactica e ad altri players di grosso calibro che stanno preparando le proprie offerte, ci sono alcune realtà che si sono presentate sul mercato pronte a partire non appena giunto l’ok dell’Autorità. E ‘ il caso di HighWay ADSL di Telvia che in un recentissimo comunicato afferma di poter offrire ADSL a Roma e a Catania e entro breve anche a Milano. La struttura dei prezzi pare molto aggressiva perché Telvia garantisce una banda da 1.5 Megabit al secondo al costo mensile di 83 euro (160mila lire).

Altra offerta che interessa i residenti di Torino che intendono fare un uso intensivo della rete, è quella che arriva dall’ ADSL di ITGate , un servizio che si basa su una offerta di accesso di 768 Kilobit al secondo in ricezione e 256 Kilobit al secondo in trasmissione. Sebbene ancora non sia stato definito il canone mensile, ITGate offre ai suoi utenti anche cinque caselle di posta elettronica con 10 megabyte di spazio sul mail server.


ADSL significa Asymmetric Digital Subscriber Line, una tecnologia in grado di rivitalizzare il buon vecchio doppino telefonico per far correre su quel supporto una quantità di dati pari, potenzialmente, a 30 volte quella oggi disponibile nella connettività internet tradizionale. Potenzialmente, però, perché ADSL promette larga banda ma chi ce l’ha deve fare i conti con una infrastruttura di rete che nel suo complesso non è all’altezza. Per fare un esempio: navigare su un sito americano può significare far passare il proprio segnale per sei o più colli di bottiglia, ovvero “strozzature” a banda ridotta che riducono sensibilmente la velocità di connessione.

Se da un lato, quindi, occorre fare attenzione e non farsi troppe illusioni, almeno nell’immediato, sulla qualità finale dei servizi ADSL, dall’altro questa tecnologia e il suo pricing portano indiscutibili novità epocali per l’utente italiano. Per la prima volta in questo paese, infatti, non sarà più necessario versare una tariffa a minuto o a scatti per la connessione: con ADSL si è sempre collegati al proprio provider, si può rimanere online quanto si vuole e si paga un canone mensile. Chi usa la rete spesso e a lungo vedrà alleggerirsi notevolmente i propri costi di connessione.

Va anche detto che se le grandi città saranno l’avanguardia dei nuovi servizi, prima che questi arrivino su tutto il territorio passerà parecchio tempo. Per il momento chi vuole consolarsi può visitare, se passa per Milano, il laboratorio internet del Museo della Scienza dove il sabato pomeriggio e la domenica ci sono postazioni per sfruttare ADSL e sperimentare dal vivo.

Paolo De Andreis

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Pubblicato il
17 dic 1999
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