Advanced Mobile Location, il gran rifiuto di Apple

Advanced Mobile Location, il gran rifiuto di Apple

Il produttore degli iPhone sta ignorando le richieste provenienti dall'European Emergency Number Association di integrare nel proprio sistema operativo la funzione di localizzazione automatica del chiamante per i numeri di emergenza
Il produttore degli iPhone sta ignorando le richieste provenienti dall'European Emergency Number Association di integrare nel proprio sistema operativo la funzione di localizzazione automatica del chiamante per i numeri di emergenza

Apple continua a ignorare le richieste di attivare nel proprio iOS la funzione Advanced Mobile Location (AML), che permetterebbe una precisa localizzazione delle chiamate di emergenza effettuate dagli iPhone, provenienti dall’European Emergency Number Association (EENA), l’organizzazione che sta dietro l’ AML . EENA ha inviato a Apple un documento nel quale si chiede di considerare la sicurezza dei propri clienti e di partecipare al programma.
“AML è già stato adottato in molti paesi – si legge nel documento – e gli utilizzatori di iPhone si trovano in una posizione di svantaggio rispetto a chi possiede uno smartphone Android, quando sono in situazioni di emergenza. EENA chiede a Apple di integrare l’Advanced Mobile Location nei propri smartphone per la sicurezza dei clienti”.

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Ma perché AML è tanto importante? La maggioranza delle chiamate di emergenza sono effettuate attualmente da cellulari, il che rende la localizzazione estremamente importante per il servizio di intervento. Ci sono molte app di emergenza e funzioni in via di sviluppo, ma la forza di AML sta nel fatto che non richiede alcun intervento da parte dell’utilizzatore, nessun download o altro, il processo è completamente automatico . Con AML, lo smartphone riconosce una chiamata di emergenza e attiva sia il GNSS (Global Navigation Satellite System) sia il Wi-Fi. Il telefono invia quindi automaticamente un sms ai servizi di emergenza, con l’esatta posizione del chiamante. AML risulta 4mila volte più accurato rispetto ad altri sistemi, permettendo di localizzare una chiamata addirittura da una stanza di un edificio .
“Nei mesi scorsi, EENA ha girato l’Europa per diffondere l’importanza di AML in quanti più paesi possibile. In tutti gli incontri c’è stata una domanda ricorrente: ‘Cosa fa in proposito Apple?'”.

Se Apple seguirà Google attivando la funzione AML nel proprio sistema operativo, milioni di persone potrebbero essere più sicure. Ma Apple non ha mostrato alcun interesse nel farlo, come evidenzia l’EENA nel suo documento: “Per mesi, EENA ha provato a stabilire un contatto con Apple per lavorare a una soluzione che fornisse automaticamente la localizzazione precisa dagli iPhone per le emergenze. Sfortunatamente, senza risultati”.
“Android rappresenta circa il 70 per cento del mercato della telefonia mobile in Europa, e Apple il 26 percento. Se l’AML fosse integrato in entrambi i sistemi si arriverebbe a una percentuale di circa il 97 percento di utenti che potrebbero beneficiarne”, ha dichiarato Petros Kremonas, Communication Officer di EENA.
“Nel Regno Unito si ricevono già circa 15mila chiamate al giorno con localizzazione AML” – prosegue Kremonas – e dato che iOS e Android avevano uno share rispettivamente di circa il 48 per cento a giugno 2017, l’integrazione di AML negli iPhone significherebbe raddoppiare questo numero”.
Secondo il direttore esecutivo di EENA, Gary Machado, “da un punto di vista tecnico sviluppare l’AML non è oltremodo complicato per un fornitore di sistemi operativi”. D’altro canto, si stima che l’implementazione di AML in Europa potrebbe salvare fino a 7.500 vite umane nei prossimi dieci anni .

Pierluigi Sandonnini

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Pubblicato il
16 ago 2017
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