AGCM: istruttoria su accordo Apple-Amazon e rivenditori

AGCM apre un'istruttoria su Apple e Amazon

L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato apre un'istruttoria in merito all'accordo tra Apple e Amazon relativo alle vendite sul marketplace.
AGCM apre un'istruttoria su Apple e Amazon
L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato apre un'istruttoria in merito all'accordo tra Apple e Amazon relativo alle vendite sul marketplace.

Accertare se Apple e Amazon hanno messo in atto un’intesa restrittiva nei confronti della concorrenza per vietare la commercializzazione di prodotti con il marchio della mela morsicata e della gamma Beats da parte dei rivenditori di elettronica non aderenti al programma ufficiale del gruppo di Cupertino. Questa la finalità dell’istruttoria avviata oggi in Italia da AGCM sull’operato delle due società statunitensi. Ecco quanto si legge nel comunicato ufficiale.

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’istruttoria ai sensi dell’art. 101 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea nei confronti delle società dei gruppi Apple Inc. e Amazon.com Inc.

Antitrust: AGCM sulla vendita di prodotti Apple e Beats

L’intento è chiarire se i rivenditori, che acquistano in modo legittimo i prodotti in questione dai grossisti per poi distribuirli al dettaglio, hanno subito o meno una limitazione che può essere interpretata come lesiva della concorrenza attraverso “l’innalzamento di barriere allo sbocco dei mercati della vendita online”.

Secondo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato l’accordo siglato tra Apple e Amazon potrebbe aver penalizzato quelle piccole e medie imprese che effettuano vendite attraverso i canali Web utilizzando i servizi di marketplace. Da valutare inoltre eventuali ripercussioni negative sui consumatori finali poiché la diminuzione del numero di venditori potrebbe aver innescato di conseguenza un calo degli incentivi all’abbassamento dei prezzi.

Tale accordo appare avere effetti preclusivi ancor più gravi ove si consideri il contesto di mercato attuale, in cui il ricorso al commercio elettronico e agli acquisti a distanza è divenuto fondamentale. In tal senso, i soggetti esclusi, solitamente piccole e medie imprese nazionali, non potendo fare ricorso ai servizi di marketplace erogati da Amazon, non sono in grado di
raggiungere ampia parte dei clienti che acquistano prodotti elettronici online.

Come si legge nel testo del provvedimento tutto ha avuto inizio nel febbraio 2019 con la segnalazione giunta ad AGCM da parte di un rivenditore di prodotti di elettronica.

Secondo il segnalante, in esecuzione di un accordo commerciale che sarebbe intercorso tra i gruppi Apple e Amazon nel 2018, quest’ultima ha rimosso dal marketplace italiano tutti i venditori che, sebbene vendano legittimamente tali prodotti, non appartengono al programma ufficiale di rivenditori autorizzati Apple. Tali venditori fino a quel momento avevano offerto i prodotti Apple e Beats tramite il marketplace di Amazon.

Nell’ambito dell’istruttoria si tiene inoltre conto di quanto segue.

… Apple non è un mero produttore di dispositivi elettronici, ma è altresì venditore al dettaglio tramite il suo negozio online (oltre che con i propri negozi fisici). Allo stesso modo, Amazon, oltre ad essere il fornitore di servizi di marketplace a venditori terzi, vende i dispositivi Apple e Beats, nonché i dispositivi Amazon, per proprio conto.

Si tratta delle due realtà che nel nostro paese generano il maggior volume di profitti dalla distribuzione dei prodotti attraverso i canali e-commerce.

In merito alle vendite online di prodotti elettronici e media, Amazon e Apple appaiono essere i più grandi soggetti per valore delle vendite di prodotti rientranti nella categoria elettronica e media in Italia.

I funzionari dell’Autorità hanno svolto ispezioni nelle sedi italiane delle due società.

In conclusione, le restrizioni contrattuali alla vendita su marketplace di Amazon sembrerebbero configurare una violazione dell’art. 101 del TFUE, in quanto atte a limitare ingiustificatamente la possibilità per i rivenditori che non aderiscono al programma ufficiale di distribuzione di Apple di accedere ai servizi di intermediazione offerti da Amazon e, attraverso questa, a raggiungere una parte consistente e diversificata di clientela.

Inoltre, come già rilevato, queste stesse restrizioni potrebbero limitare gli incentivi a competere efficacemente sul prezzo dei prodotti Apple e Beats, nonché a ostacolare l’integrazione dei mercati europei e a limitare il commercio parallelo.

Al momento non si registrano dichiarazioni in merito da parte di Apple, mentre Amazon ha aperto le porte all’Authority: “Stiamo offrendo la massima collaborazione all’Autorità”.

Fonte: AGCM
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Pubblicato il
22 lug 2020
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