AIDE, il computer di bordo la sa lunga

AIDE, il computer di bordo la sa lunga

Si è concluso nei mesi scorsi ma apre le porte ad una nuova gestione delle funzionalità elettroniche a bordo delle automobile. AIDE sa quando disturbare il guidatore e quando, invece, lasciarlo guidare in pace
Si è concluso nei mesi scorsi ma apre le porte ad una nuova gestione delle funzionalità elettroniche a bordo delle automobile. AIDE sa quando disturbare il guidatore e quando, invece, lasciarlo guidare in pace

Ci si lavora ormai da tempo e di certo molto tempo ancora sarà necessario perché raggiunga risultati davvero utili all’industria di settore, eppure AIDE , progetto finanziato dall’Unione Europea e coordinato da VOLVO Technologies, inizia ad attirare l’attenzione . Il motivo è tutto nell’idea del progetto di ricerca che si è appena concluso e che apre la via a nuovi sviluppi: realizzare una piattaforma di gestione delle sempre più numerose funzionalità interattive, elettroniche e di telecomunicazione di cui sono dotate le automobili nell’ottica di una riduzione del rischio sicurezza .

l'interfaccia Secondo ICT Results l’elemento più interessante della dashboard AIDE è la sua capacità di filtrare gli input che possono distrarre il guidatore: un messaggio in arrivo, ad esempio, non verrebbe consegnato né segnalato nel corso di un sorpasso o di una manovra particolare (qui a lato AIDE su una Fiat Croma, un progetto sviluppato dal Centro Ricerche FIAT, partner AIDE e membro del Core Group).

L’idea di fondo dell’ Adaptive, Integrated Driver-vehicle interface , al quale hanno partecipato 9 delle maggiori case Automobilistiche Europee oltre a numerose altre aziende e centri di ricerca, è spingersi oltre la maggiorparte dei progetti di integrazione di nuove tecnologie di bordo creando un ambiente sicuro sul quale far girare le nuove funzionalità: anziché aggiungere ulteriori controlli, pulsanti e display ai cruscotti di automobili che sempre di più ricordano cockpit sci-fi, la dashboard potrebbe tradurre ciò che serve ed integrarlo, offrendolo al guidatore solo quando l’accesso all’informazione, o alla funzione, è sicuro.

Va detto che una parte consistente dei progetti oggi in via di sviluppo presso tutti i maggiori produttori automotive pone al centro proprio l’aspetto sicurezza, dal controllo dell’allacciamento delle cinture al rispetto dei limiti di velocità fino, per fare altri esempi, alla gestione della marcia in carreggiata o agli alert di prossimità. Secondo Angelos Amditis, direttore del sottoprogetto SP3 di AIDE al quale ha partecipato anche FIAT, “c’è un rischio reale che il guidatore sia sopraffatto con la moltiplicazione dei sistemi integrati: questi nuovi sistemi richiedono così tanta attenzione al guidatore che potrebbero rivelarsi distraenti”.

Amditis parla di un sistema smart capace di condividere input e output tra i diversi sottosistemi, come in caso di funzionalità per schivare una collisione o quelle per gestire un telefonino: le informazioni sono coordinate dalla dashboard, che di volta in volta sceglie come agire a seconda del momento di guida ma anche dello stato del guidatore . Se questi è distratto, ad esempio, eventuali allarmi o segnalazioni vengono presentati con maggiore evidenza.

AIDE, finanziato nell’ambito del sesto programma quadro per lo sviluppo delle tecnologie della Società dell’Informazione, punta alla realizzazione, oggi ancora molto lontana, di una piattaforma di testing per le interfacce uomo-macchina da mettere a disposizione dell’industria di settore.

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Pubblicato il 11 set 2008
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