Al telefono con Charles Manson

Al telefono con Charles Manson

L'assassino di Sharon Tate è stato beccato per la seconda volta in possesso di un cellulare all'interno del carcere. Il caso riaccende il dibattito sulla punibilità dei trasgressori e dei detenuti
L'assassino di Sharon Tate è stato beccato per la seconda volta in possesso di un cellulare all'interno del carcere. Il caso riaccende il dibattito sulla punibilità dei trasgressori e dei detenuti

Mentre negli Stati Uniti si continua a discutere sull’opportunità o meno del jamming nelle carceri, un detenuto tutt’altro che sconosciuto è stato beccato per la seconda volta in possesso di un cellulare : si tratta di Charles Manson , condannato all’ergastolo per aver commesso omicidi efferati tra cui quello di Sharon Tate, moglie del regista Roman Polanski.

A comunicare la notizia è stata Terry Thornton, portavoce del Dipartimento Penitenziario. Il primo episodio risale al marzo 2009, quando Mister Satana fu scoperto a telefonare e inviare SMS in California, Florida, New Jersey e British Columbia e a ricevere chiamate dall’Arkansas, Indiana e Massachusetts. Questa volta non sono state fornite informazioni sui destinatari delle chiamate o su come Manson abbia ottenuto il telefono.

In California, il legislatore è impegnato nella formulazione di leggi che puniscano il possesso di cellulari di contrabbando in carcere . Il senatore Alex Padilla ha comunicato che la legislazione californiana si sta preparando ad accogliere nelle prossime settimane il Senate Bill 26 , provvedimento che intende punire con la perdita dei punti di merito acquisiti durante gli anni di detenzione per i detenuti scoperti a utilizzare telefoni cellulari. Inoltre, coloro che si serviranno di cellulari per pianificare azioni criminali potrebbero incorrere in un aumento della pena di due, tre o cinque anni. Non solo: saranno altresì puniti con una multa di 5mila dollari i secondini e i visitatori intenti a fornire i detenuti di telefono cellulare.

Secondo gli analisti , i principali responsabili della presenza di cellulari di contrabbando all’interno delle carceri sarebbero proprio le guardie, il cui ingresso all’interno delle celle avviene in assenza di controlli dei metal detector.

Lo scorso anno, più di 10mila telefoni cellulari hanno varcato la soglia delle prigioni californiane rispetto ai 1.400 rintracciati nel 2007, afferma Terry Thornton. Secondo un recente report redatto dagli ispettori, un telefono venduto all’interno del carcere arriva a costare più di 1.000 dollari, cifre che hanno permesso a un impiegato di guadagnare ben 150mila dollari in un anno, il licenziamento ma non la persecuzione giudiziaria.

Cristina Sciannamblo

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
4 feb 2011
Link copiato negli appunti