Altro che mela, è il pomo della discordia

Altro che mela, è il pomo della discordia

Tutti contro Apple, appassionatamente. NBC, poi Woz e adesso persino una bambina di nove anni. Non c'è pace per l'azienda di Cupertino
Tutti contro Apple, appassionatamente. NBC, poi Woz e adesso persino una bambina di nove anni. Non c'è pace per l'azienda di Cupertino

Si chiama Shea O Gorman, frequenta la terza elementare e vorrebbe aiutare Apple a migliorare il suo gadget preferito: iPod Nano. Così, presa carta e penna, ha messo in pratica quanto le avevano appena insegnato a scuola: ha scritto una lettera a Steve Jobs, per dargli tutti i consigli del caso.

Ha le idee chiare, Shea: per esempio alla musica si potrebbero aggiungere i testi , così da mostrarli mentre la canzone viene riprodotta permettendo a tutti di cantarla. Peccato che Apple non accetti consigli per politica aziendale . Dopo tre mesi di attesa, Shea ha ricevuto una lettera dall’ufficio legale di Cupertino, che la invitava a desistere dal suo intento e a leggere le avvertenze pubblicate sul loro sito. Parole dure per una bambina.

Naturalmente, Shea c’è rimasta male: il suo caso è finito in TV , e l’eco della vicenda ha attirato l’attenzione dei piani alti di Apple. L’ufficio legale ha chiamato per scusarsi , e ha promesso che in futuro l’azienda farà più attenzione nel rispondere ai bambini. Certo, “ormai la frittata è fatta” dicono i giornalisti CBS, ma si potrà evitare che cose del genere si ripetano in futuro.

La vicenda dimostra quanto iPod sia ormai parte del costume dei cittadini statunitensi: è uno dei gadget più diffusi, soprattutto tra i giovani, e crea tra i suoi proprietari quel certononsochè che accomuna chi fa parte di un gruppo. Una gruppo che si trasforma in un mercato enorme : iPod è oggi la prima fonte di introiti di Apple, e le aziende fino a poco fa facevano a gara per accaparrarsi un posto in prima fila dentro iTunes Store.

Sì perché, è ufficiale , NBC Universal correrà da sola : dopo aver deciso di non rinnovare il contratto con Apple per la vendita su iTunes, ha unito le forze con Fox per creare HuLu . La nuova piattaforma permetterà alle due aziende di distribuire il proprio prodotto, smarcandosi dalla presenza ingombrante di Apple e imponendo proponendo al consumatore prezzi che riterranno più ragionevoli per i loro contenuti.

Jeff Zucker, capo di NBC Universal Secondo Jeff Zucker , a capo di NBC, iTunes Store ha “distrutto il mercato musicale”. Poi precisa: “in termini di prezzo”. Lo scorso anno, la sua azienda ha incassato appena 15 milioni di dollari dal contratto con Apple, pur essendo proprietaria del 40 per cento del materiale venduto nel negozio musicale della mela: “Se non prendiamo il controllo, Apple farà la stessa cosa coi video”.

A nulla sono valse le proposte di Zucker e soci di alzare i prezzi di iTunes Store: a Cupertino fanno orecchie da mercante quando si parla di questi argomenti. E allora perché non prendersi una fetta degli introiti di iPod ? “Apple vende milioni di dollari di hardware grazie ai nostri contenuti – dice ancora Zucker – ma non ci fanno vedere un soldo di questo mercato, né ci fanno aumentare i prezzi”.

NBC Universal non ha nessuna voglia di “trasformare i dollari dell’analogico nei centesimi del digitale”: quindi basta con iTunes Store e largo ad HuLu . Se la scommessa dei due network si rivelerà azzeccata, sarà solo il mercato a dirlo . Per il momento, Zucker si è beccato il biasimo di autorevoli commentatori e comuni netizen .

Per Kara Swisher , autorevole firma del WSJ , Jeff confonde i limoni con la limonata : “È come se Britney Spears chiedesse ai tabloid la percentuale per le sue affascinanti birichinate e le sue emergenze mutandina”. E poi ci va giù dura: “Francamente, Britney avrebbe argomentazioni più solide di Zucker”.

Fra i lettori di FSJ , invece, c’è chi traccia una distinzione sottile. Zucker ha parlato del mercato della musica, non della musica stessa: quest’ultima gode di ottima salute. Se Apple ha distrutto il mercato vendendo brani DRM-free a 99 centesimi, che si sbrighi a fare lo stesso anche coi video. Il problema del mercato non esiste per i consumatori , ma solo per le major.

Restando in tema di FSJ, c’è da registrare la sua presa di posizione sulle ultime dichiarazioni di Steve Wozniak , cofondatore di Apple: quando Woz si schiera con coloro che sbloccano iPhone, dimostra di essere stato troppo tempo al sole e di essere geloso del successo di el Jobso . Ironia a parte, quello che il mitico Woz propone, in realtà, è la rivisitazione del concetto stesso di iPhone .

Se potesse cambiare qualcosa di iPhone, Woz lo vorrebbe “più simile a un computer”. Uno strumento aperto , dentro al quale ficcare tutte le applicazioni che si desiderino: giochi, programmi, suonerie. Insomma, se Jobs predica bene con le major quando si tratta di musica libera, com’è che razzola male quando si parla del melafonino?

Luca Annunziata

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Pubblicato il 31 ott 2007
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