AMD vede x86 dappertutto

AMD vede x86 dappertutto

Il chipmaker espande la propria famiglia di processori a basso consumo per entrare su più mercati, come quello dei dispositivi elettronici di consumo. Una scelta controcorrente
Il chipmaker espande la propria famiglia di processori a basso consumo per entrare su più mercati, come quello dei dispositivi elettronici di consumo. Una scelta controcorrente


Sunnyvale (USA) – Al grido di “x86 Everywhere”, slogan di una strategia annunciata di recente, anno AMD presenterà quest’anno nuovi chip x86 a basso consumo per partire all’attacco del mercato dell’elettronica di consumo (CE). Lo ha svelato in questi giorni il big boss dell’azienda, Fred Weber , che si è detto certo della capacità della propria azienda di espandersi nei settori di mercato adiacenti a quello dei PC.

Alla base della strategia di AMD c’è Geode , famiglia di chip x86 a basso consumo che l’azienda ha ereditato nel 2003 con l’ acquisizione di National Semiconductor . In seno alla propria Personal Connectivity Solutions (PCS), business unit focalizzata soprattutto sulle soluzioni di computing basate sui chip Geode e Alchemy (con architettura MIPS), AMD sta progettando un nuova gamma di processori destinati ad appliance consumer come personal media player e set-top box .

Sebbene oggi il chipmaker di Sunnyvale sia già presente su questo mercato con chip basati sulla tecnologia MIPS, i suoi progetti la vedono sempre più focalizzata sulle architetture x86 anche per il mondo dei dispositivi embedded.

“E’ nostra intenzione cominciare ad offrire soluzioni x86 per un numero sempre maggiore di applicazioni consumer”, ha detto Weber, CEO di AMD. “Per far ciò non ci limiteremo a infilare nei dispositivi domestici dei processori per PC, ma stiamo progettando nuovi processori x86 Geode in grado di adattarsi al meglio a vari tipi di device, quali portable media player, media server domestici e set-top box”.

I Geode si basano sull’architettura degli Athlon XP ma, rispetto a questi, consumano assai meno energia: ciò li rende adatti all’uso in dispositivi senza ventola, eventualmente anche molto compatti. Alcuni degli attuali modelli di Geode consumano meno di 1 watt e operano a frequenze intorno ai 500 MHz: vi sono tuttavia modelli da 15-20 watt con clock oltre il gigahertz. Al momento AMD ha come clienti soprattutto produttori di thin client, server blade, point of sale e chioschi interattivi, ma il suo obiettivo è spingere l’architettura x86 anche nel dominio dei dispositivi CE, oggi per la gran parte basati su chip RISC (come ARM) e MIPS.

Nel settore dei piccoli dispositivi, la rivale Intel ha puntato tutte le sue carte sulla tecnologia ARM, la stessa che oggi domina buona parte del mercato embedded. Weber sostiene tuttavia che i suoi processori x86 a basso consumo siano destinati a diventare un’alternativa sempre più appetibile per i produttori di device CE, sia in termini di costi sia in termini di efficienza. Ma la caratteristica su cui il chipmaker di Sunnyvale fa più affidamento è la compatibilità dei suoi processori Geode con i programmi per PC: con l’aumentare della complessità dei dispositivi mobili e domestici, e il crescere delle esigenze degli utenti, il ponte con il mondo dei personal computer diviene sempre più cruciale.

La visione di AMD potrebbe essere condivisa soprattutto da Microsoft , oggi costretta ad un surplus di lavoro per lo sviluppo di versioni di Windows in grado di girare sulle architetture MIPS e ARM. Se la tecnologia x86 diventasse uno standard anche nel settore CE, Microsoft potrebbe unificare il codice delle versioni desktop e CE di Windows e estenderne la compatibilità anche a livello binario.

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Pubblicato il
7 feb 2005
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