Android 5 e Nexus 6, Google la butta sul ridere

Android 5 e Nexus 6, Google la butta sul ridere

Video che ironizzano sulla ridda di nomi attribuiti alla prossima major release del sistema operativo mobile. E che forse mostrano in anteprima il Nexus 6
Video che ironizzano sulla ridda di nomi attribuiti alla prossima major release del sistema operativo mobile. E che forse mostrano in anteprima il Nexus 6

Come si chiamerà Android 5.0? Lollipop? Lion? Licorice? La curiosità per l’appellativo dolce che la major release del sistema operativo Google si guadagnerà cresce: ogni occasione è buona per cercare di interpretare segnali e indizi lasciati trapelare più o meno involontariamente da Mountain View, in vista dell’ormai imminente rilascio di Android L e forse anche del nuovo modello della linea Nexus.

Big G ha deciso di cavalcare direttamente questa onda lunga, e ha persino realizzato un teaser per far crescere l’attesa: improbabili personaggi travestiti da dolci tipici del Nordamerica si affollano nella sala d’attesa di un fantomatico casting per la scelta del successore di KitKat. Le indiscrezioni parlano più probabilmente di una scelta in corso tra Lollipop, lecca-lecca in italiano, e Licorice (liquirizia) : quest’ultima ipotesi nasce dagli interventi pubblicati su Google+ dallo scultore che di volta in volta realizza i pupazzi celebrativi giganti che adornano il giardino del Googlepex a Mountain View. Da un paio di giorni, da quando è iniziato il suo viaggio da New York verso la California, Giovanni Calabrese continua a citare la liquirizia come l’ingrediente base della sua prossima opera, ma potrebbe anche trattarsi semplicemente di un espediente per sviare i lettori.

Altri hanno scovato nel codice di Chromium un’icona a forma di strano lecca-lecca con le antenne , simili a quelle dell’androide-simbolo del sistema operativo: un indizio più concreto che farebbe propendere per questa denominazione per Android 5.0, anche se probabilmente Google ha voluto lasciare in sospeso la questione proprio per far crescere la curiosità e aumentare le chiacchiere intorno al suo prodotto. Non mancano poi i video realizzati con animazioni che ricordano vagamente la serie statunitense South Park, e che pongono l’accento su una delle qualità principali vantate da Android: la varietà e l’ampiezza dell’ecosistema, che consentono a Google stessa coi Nexus e a tutti gli altri produttori che adottano il sistema operativo di offrire terminali di ogni forma e dimensione.

In uno degli spot fa peraltro capolino anche un terminale, gigante, che potrebbe essere proprio il Nexus 6 il cui lancio dovrebbe essere imminente : a questo punto, se è questione di ore, difficilmente Google organizzerà un evento per la stampa per mostrare i suoi nuovi dispositivi, e più probabilmente cercherà di coprire con le notizie su di sé la consueta ridda di voci e annunci che circonderà il keynote che domani alle 19 Apple terrà nel suo campus di Cupertino (anche in diretta streaming sul proprio sito, magari facendo tesoro delle difficoltà dell’ultima volta). La conferma ufficiosa che quello nel video è proprio il Nexus 6 arriva da una fonte autorevole per quanto attiene rumors e leak: @evleaks è tornato dal proprio ritiro volontario per mostrare quello che sembra nient’altro che un Moto X seconda generazione leggermente più grande e con i tasti appena un po’ spostati sul fianco destro. Data la sfilza di anticipazioni azzeccate da Evan Blass, c’è da scommettere che sarà davvero questo il Nexus 6 : parrebbe anche confermata la misura maxi da 5,9 pollici, una delle diagonali più grosse in circolazione e che renderebbe lo smartphone ancora meno tascabile di pezzi grossi come iPhone 6 Plus, OnePlus One e Galaxy Note.

Nell’immagine si intravede anche un’icona per la messaggistica che pare inedita: potrebbe darsi che Google abbia in serbo novità dell’ultimo minuto per il software del suo nuovo Nexus, e potrebbe aver studiato nuove formule di interazione per migliorare l’utilizzo di uno schermo tanto grosso anche per chi non ha mani da gigante. Ormai comunque è questione di ore: tanto vale mettersi comodi e aspettare di vedere cosa accadrà davvero.

Luca Annunziata

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Pubblicato il
15 ott 2014
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