Android Auto, primo passeggero

Android Auto, primo passeggero

Hyundai fa esordire la prima macchina con a bordo il sistema operativo di Google. Con l'idea di montarlo su tutti i suoi veicoli
Hyundai fa esordire la prima macchina con a bordo il sistema operativo di Google. Con l'idea di montarlo su tutti i suoi veicoli

Hyundai ha annunciato che Android Auto , il sistema operativo pensato per integrarsi nelle automobili, farà il suo esordio sulle sue macchine.

Ampiamente anticipato , tanto da arrivare in una prima versione già a marzo accompagnata da una radio Pioneer , l’esordio di Android Auto era molto atteso: il primo veicolo che arriverà sul mercato con integrato il SO di Google sarà Sonata, nel modello dotato di sistema satellitare. L’idea di Hyundai è tuttavia quella di renderlo di dotazione per tutti i suoi modelli dotati di tale tecnologia di navigazione.

Il Presidente e CEO di Hyundai Motor America, Dave Zuchowski, ha sottolineato come “Android Auto si allinea perfettamente con l’idea di sicurezza, semplicità e intuitività del design dei comandi offerti da Hyudai”. Tecnicamente il sistema funziona integrandosi con i dispositivi Android 5.0 Lollipop ed al primo utilizzo vi sarà il download e l’installazione automatica dell’omonima app.

Una volta nel veicolo l’utente può collegare il proprio device tramite cavo micro USB al computer centrale e tramite Bluetooth al sistema per le chiamate telefoniche di Sonata.

A questo punto lo schermo dello smartphone andrà in blocco, per scoraggiare gli utenti che si distraggono dalla guida per consultarlo, e tutte le informazioni necessarie saranno mostrate sullo schermo centrale del navigatore. Qui saranno offerte le informazioni necessarie alla guida, le indicazioni di navigazione e i comandi – attivabili tramite i relativi tasti, il touchscreen o con comandi vocali – per rispondere ad eventuali comunicazioni (dai messaggi alle chiamate) e controllare app familiari come Google Maps, Google Now, Google Play Music, ma anche altre tra cui iHeartRadio, Spotify, TuneIn, NPR, Stitcher, Skype, TextMe.

I primi commenti sono molto positivi: la semplicità del sistema di controllo, la funzionalità dei comandi vocali e la possibilità di gestire più tipi di dati e servizi (da quelli delle mappe agli appuntamenti ed agli impegni degli utenti raccolti sulle schede di Google Now), lo rendono un sistema-maggiordomo che appare molto funzionale.

Alla fine saranno naturalmente gli utenti ed il mercato i giudici del nuovo prodotto: anche da questo dipenderanno i prossimi sviluppi dei sistemi integrati e dei progetti in chiave Internet of Things di Mountain View, che sembra ora intenzionata a concentrarsi sulla domotica.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
27 mag 2015
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