Android spinge sul concetto di personalizzazione dell’interfaccia utente introducendo un nuovo tool chiamato #My Android Taste Test . Grazie a questo simpatico gadget è possibile, rispondendo ad alcune domande, ottenere quella che secondo i sistemi di Google dovrebbe essere la personalizzazione dello smartphone che più soddisfa i propri gusti.
Per alimentare l’algoritmo con i dati necessari, l’utente deve passare in rassegna alcune domande (una dozzina) che indagano sui suoi interessi e sulle sue propensioni. Monocromatico o multicolore, chiaro o scuro, colori piatti o vivaci, forme squadrate o tondeggianti, foto realistiche o stile fumetto, moderno o vintage, naturale o artificiale, statico o animato? Innovativo o tradizionalista, utente intermedio, base o avanzato? Questi sono alcuni degli interrogativi formulati dal sistema, per indagare in maniera esplicita i gusti espressamente estetici ma anche le attitudini dell’utente.
La procedura si conclude con l’ invito a scaricare app e widget (ad esempio la tastiera Gboard di Google o la ricerca vocale) piuttosto che elementi grafici (ad esempio sfondi e icone) parte del pacchetto di personalizzazione elaborato. L’ultimo interruttore alla personalizzazione è quindi nelle mani dell’utente finale.
Al centro del motore per la personalizzazione si trovano i launcher . Si tratta di applicazioni che vanno a sostituire la home screen dello smartphone presentando in una nuova maniera app e informazioni, migliorandone le possibilità di accesso e utilizzo. Ne esistono di diversi tipi, sviluppati dal team di Google o sviluppati da terzi. Non è escluso che Google stia valutando partnership commerciali anche su questo fronte (al momento i launcher proposti sono anche di terze parti ma vagliati da personale Android).
Il nuovo tool è sostenuto da una campagna pubblicitaria corredata da una serie di eventi in via di definizione. L’iniziativa raccolta sotto il nome di #myAndroid Truck prevede di raggiungere il pubblico Android in luoghi pubblici come piazze e stazioni: a stupire il pubblico vi sarà un colorato furgone e delle selfie machine con cui immortalare la propria esclusiva esperienza di personalizzazione e ovviamente alimentare di contenuti i social network, come d’altronde l’hashtag del titolo dell’iniziativa lascia intuire. È evidente come dietro questo esperimento di gamification vi sia il tentativo di creare ulteriore movimento attorno all’ecosistema Android, ma anche di approfondire come gli utenti utilizzino i prodotti Google (non a caso c’è un invito esplicito sul sito ad unirsi alla comunità dedicata alla user experience di Google). Secondo qualcun altro si tratta dell’anticipo del lancio di nuovi prodotti: che ci siano di mezzo i Pixel 2 ?
Mirko Zago