Per anni, cercare di navigare l’App Store di Apple da un dispositivo non-Apple è stata un’esperienza surreale. Si poteva vedere la vetrina dall’esterno, magari Google portava alla pagina di un’app specifica, ma una volta lì si era bloccati. Su un MacBook, cliccare su una pagina web dell’App Store catapultava nell’app nativa. Su un PC Windows o un dispositivo Android? Un vicolo cieco. No Apple? Ahi ahi ahi…
Apple ha finalmente deciso che forse sarebbe stato utile permettere alle persone di esplorare l’App Store anche senza possedere un dispositivo della mela morsicata. E così ha riprogettato l’interfaccia web dell’App Store rendendola effettivamente utilizzabile.
L’App Store di Apple ora funziona su qualsiasi browser
La nuova interfaccia permette agli utenti di sfogliare le app per categoria e per piattaforma. Ci sono sezioni separate per iPhone, iPad, Apple Watch e altri dispositivi. È possibile navigare, esplorare, leggere le recensioni, guardare gli screenshot.
Certo, non è ancora possibile scaricare le app direttamente dal browser. Quella sarebbe stata una rivoluzione troppo grande per un’azienda che ha costruito il suo impero sulla premessa che tutto deve passare attraverso i suoi canali ufficiali. Ma almeno ora si può vedere cosa c’è, senza possedere per forza un dispositivo Apple.
Ma quante persone vogliono davvero esplorare le app iOS da un PC Windows? Probabilmente non moltissime. Chi ha un iPhone, usa l’app nativa. Chi non ce l’ha, perché dovrebbe interessarsi alle app iOS? Eppure, c’è una categoria di persone per cui questa funzione ha senso, gli sviluppatori di app che lavorano su più piattaforme e vogliono fare ricerche di mercato senza dover fare il giocoliere tra dispositivi diversi. I ricercatori che studiano ecosistemi digitali e vogliono confrontare App Store e Google Play senza dover possedere hardware di entrambe le aziende. Le aziende che valutano se sviluppare per iOS senza dover prima investire in un Mac. È una nicchia, certo. Ma è una nicchia che prima era completamente ignorata.
Cosa si nasconde dietro la riprogettazione di Apple
Apple si sta lentamente, dolorosamente, aprendo all’idea di non essere un ecosistema completamente chiuso. Non per bontà d’animo o per spirito democratico, ma perché i governi di mezzo mondo stanno facendo pressione.
Per anni, i regolatori in Europa, Stati Uniti e Asia hanno accusato Apple di comportarsi come un monopolio, usando il controllo totale sul suo ecosistema per soffocare la concorrenza. L’Unione Europea ha imposto il Digital Markets Act. Gli Stati Uniti hanno cause antitrust pendenti. E Apple sta facendo il minimo indispensabile per sembrare più aperta senza effettivamente perdere il controllo.
Rendere l’App Store navigabile dal web è un gesto simbolico più che pratico. Non si può fare nulla di concreto senza un dispositivo Apple. Forse in futuro sarà consentito il download diretto dal web. Quando i maiali voleranno o quando l’Unione Europea minaccerà multe abbastanza grosse da far tremare anche le casse di Apple…