Apple A9X: GPU custom, 16nm e niente cache L3

Apple A9X: GPU custom, 16nm e niente cache L3

Svelati alcuni dei misteri del SoC di iPad Pro, il nuovo tablet di Cupertino con ampio schermo e vocazione da gadget per professionisti. Particolarmente interessante la componente GPU, prodotta su misura per Apple
Svelati alcuni dei misteri del SoC di iPad Pro, il nuovo tablet di Cupertino con ampio schermo e vocazione da gadget per professionisti. Particolarmente interessante la componente GPU, prodotta su misura per Apple

Analisi al microscopio per A9X, il chip SoC (System-on-a-Chip) alla base del nuovo iPad Pro di Apple delle cui componenti di base si sa poco o nulla di ufficiale. Cupertino è generalmente poco incline a fornire dettagli precisi sui suoi chip, ma una partnership tra Chipworks e AnandTech ha permesso di evidenziare le caratteristiche più interessanti del nuovo design hardware della corporation.


Il SoC A9X utilizza una CPU ARM dual-core “Twister” con clock a 2,26GHz, e stando alle analisi dei tecnici si tratta di un chip realizzato dalla fonderia asiatica TSMC con un processo produttivo da 16nm e tecnologia di transistor “tridimensionali” FinFET.

Il bus di memoria è da 128-bit, per una banda massima di 51,2 Gigabyte al secondo, mentre la GPU risulta essere prodotta da PowerVR su design 7XT; diversamente dalle GPU della stessa linea , però, Apple ha richiesto – e ottenuto – una GPU “custom” dotata di 12 core computazionali.

Tutto considerato, dicono le analisi, le performance della GPU inclusa nel SoC A9X dovrebbero essere leggermente inferiori a una GPU per computer portatili GeForce 730M; in pratica, il design ultra-compatto di iPad Pro, i regimi di temperatura e i consumi energetici ridotti rendono tali comparazioni tra gadget ARM e piattaforme x86 molto teoriche e ben poco utili dal punto di vista pratico.

Un’altra sorpresa scaturita dall’analisi del chip SoX A9X è la mancanza di una cache di terzo livello, una zona di memoria “tampone” condivisa tra CPU e GPU che nel caso specifico sarebbe diventata superflua con l’aumento del clock della memoria e del nuovo bus a 128-bit.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
1 dic 2015
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