Analisi al microscopio per A9X, il chip SoC (System-on-a-Chip) alla base del nuovo iPad Pro di Apple delle cui componenti di base si sa poco o nulla di ufficiale. Cupertino è generalmente poco incline a fornire dettagli precisi sui suoi chip, ma una partnership tra Chipworks e AnandTech ha permesso di evidenziare le caratteristiche più interessanti del nuovo design hardware della corporation.
Il SoC A9X utilizza una CPU ARM dual-core “Twister” con clock a 2,26GHz, e stando alle analisi dei tecnici si tratta di un chip realizzato dalla fonderia asiatica TSMC con un processo produttivo da 16nm e tecnologia di transistor “tridimensionali” FinFET.
Il bus di memoria è da 128-bit, per una banda massima di 51,2 Gigabyte al secondo, mentre la GPU risulta essere prodotta da PowerVR su design 7XT; diversamente dalle GPU della stessa linea , però, Apple ha richiesto – e ottenuto – una GPU “custom” dotata di 12 core computazionali.
Tutto considerato, dicono le analisi, le performance della GPU inclusa nel SoC A9X dovrebbero essere leggermente inferiori a una GPU per computer portatili GeForce 730M; in pratica, il design ultra-compatto di iPad Pro, i regimi di temperatura e i consumi energetici ridotti rendono tali comparazioni tra gadget ARM e piattaforme x86 molto teoriche e ben poco utili dal punto di vista pratico.
Un’altra sorpresa scaturita dall’analisi del chip SoX A9X è la mancanza di una cache di terzo livello, una zona di memoria “tampone” condivisa tra CPU e GPU che nel caso specifico sarebbe diventata superflua con l’aumento del clock della memoria e del nuovo bus a 128-bit.
Alfonso Maruccia