Apple, ecco il trackpad magico

Apple, ecco il trackpad magico

Aggiornati iMac, Mac Pro (finalmente!) e disponibile una nuova periferica di input. Ma non è il solo accessorio lanciato oggi da Cupertino: c'è anche un monitor, pure quello molto atteso a suo modo
Aggiornati iMac, Mac Pro (finalmente!) e disponibile una nuova periferica di input. Ma non è il solo accessorio lanciato oggi da Cupertino: c'è anche un monitor, pure quello molto atteso a suo modo

Processori Core su iMac, Xeon per Mac Pro. Fa il suo debutto Magic Trackpad , ovvero una periferica che fino a oggi era ad esclusivo appannaggio dei notebook e che ora Apple vuole piazzare pure sulle scrivanie. E, come di consueto, a Cupertino pensano all’ecosistema: per non lasciare gli utenti col dubbio su come alimentare mouse, tastiere e trackpad ecco pure un caricabatterie corredato da accumulatori ricaricabili. E, infine, ecco un monitor da 27 pollici (analogo a quello che monta iMac) che farà la felicità di parecchi professionisti.

Tanto vale partire da iMac, desktop mainstream per eccellenza e fino a qualche anno fa autentico cavallo di battaglia per Steve Jobs e compagni. Negli ultimi tempi era stato lasciato un po’ in disparte (non quanto il Mac Pro, ma questa è un’altra storia) in favore dei notebook, ma questa volta sembra proprio che nei labs della Mela abbiano fatto un buon lavoro: Core i3 da 3,06 a 3,2GHz sono la dotazione base di quasi tutta l’offerta, che in ogni caso può essere attrezzata con Core i5 da 3,6GHz per il modello da 21,5 pollici, e Core i7 quad-core da 2,93GHz sul modello da 27. L’esemplare più piccolo monta al massimo 8GB di RAM (di serie ce ne sono 4), il più grande arriva a 16: FSB fissato per tutti a 1.333MHz.

Anche lo storage non è malaccio: si parte da 500GB, si arriva fino a 2 terabyte, il modello da 27 può anche montare in tandem un altro disco da 256GB a stato solido. Schede grafiche ATI: il più piccolo monta una HD4670 con 256MB di memoria dedicata, si sale a una HD5760 con 512MB per gli esemplari intermedi e si giunge a una HD5770 con 1GB nel modello quad-core di punta . I prezzi spaziano da 1.199 per il modello base da 21,5 pollici a 1.999 euro per quello da 27: espandendo al massimo la dotazione hardware si arriva a sfiorare i 4mila euro.

Tra gli optional, per 69 euro si può acquistare Magic Trackpad : nient’altro che un trackpad identico a quello che montano i MacBook Pro , superficie di vetro, multitouch ecc, ma che ha subito un trattamento “agli steroidi” per pomparne le dimensioni. È grande all’incirca la metà della tastiera wireless in dotazione agli iMac, si collega via Bluetooth e offre le stesse gesture e scorciatoie già note agli utenti MacBook: Apple lo propone in alternativa o affiancato al mouse, ma è evidente che difficilmente ci saranno entrambi i dispositivi sulle scrivanie dei futuri acquirenti (sebbene il trackpad risulti ovviamente inadeguato a lavori di grafica digitale ecc).

Tra tastiere, mouse e adesso il Magic Trackpad, però, il numero di batterie che occorre infilare in questi apparecchi wireless comincia a farsi consistente. Come di consueto, a Cupertino decidono di pensare anche a questo: l’ Apple Battery Charger è un caricabatterie con a corredo 6 accumulatori AA , perfetto per alimentare tutti e tre i dispositivi di input senza fili disegnati in California e prodotti in Cina. Secondo Apple l’apparecchio è molto efficiente, almeno quanto le batterie fornite: dovrebbero durare 10 anni (ovviamente si intende tra cicli di carica e scarica), e il design loro e del caricabatterie è analogo a quello di tutti gli altri accessori, con una dominante bianca e alluminio. Costa 29 euro, si può ordinare anche assieme all’iMac.

Dulcis in fundo, due prodotti che faranno la felicità soprattutto dei professionisti che utilizzano i prodotti Apple per lavoro: finalmente aggiornato il Mac Pro , dopo oltre 1 anno dalla sua ultima rinfrescata. Ora monta CPU Xeon con fino a 12 core, sia Nehalem che Westmere, con punte di 6GB di RAM (3 solo nel modello quad-core) espandibili fino a 32GB nel modello con processori da 8 o 12 core. Di schede video se ne possono montare una, due o tre (a scelta tra ATI HD5770, HD5870 e con alcune differenze a seconda dei modelli), la memoria disco parte da 1TB e arriva fino a due, con in più anche un hard disk SSD da 512MB o (opzionale) un modulo RAID (i vani a disposizione sono quattro in totale). Due slot PCI Express x4 e uno x16 (max totale: 300W), due Ethernet da 1Gb (Fibre Channel 4Gb si compra a parte).

Come in passato, Mac Pro è disponibile con una sola CPU o due: naturalmente cambia il prezzo e alcune modalità d’espansione sono riservate a una sola delle due versioni. I prezzi partono da 2.399 euro per la versione con un processore 2,8GHz Intel Xeon W3530 con 8MB di cache L3 e 3GB di RAM, mentre con 3.399 euro ci si porta a casa il doppio processore Intel Xeon E5620 con cache da 12MB L3 e 6GB di memoria. Disponibili anche Xeon W3565, Xeon W3680, X5650 e X5670 (questi tre sono da 6 e 12 core), più ovviamente tutti gli altri accessori. Al momento l’ Apple Store sembra non essere ancora stato aggiornato nella sezione relativa a questi modelli , pertanto non è ancora perfettamente chiara la matrice di configurazioni possibili (e i relativi prezzi finali) delle versioni personalizzate.

Per chiudere, il nuovo LED Cinema Display da 27 pollici: risoluzione di 2560×1440 , webcam, microfono e altoparlanti integrati, tecnologia IPS già vista all’opera su portatili e altri prodotti con la Mela. Il formato del pannello è 16:9, l’angolo di visualizzazione è di 178° sia in verticale che in orizzontale. La luminosità dichiarata è di 375 cd/m^2, con un contrasto di 1000:1. Ci sono anche 3 porte USB 2.0, e la connettività è su Mini DisplayPort: è possibile sfruttarlo anche per alimentare un MacBook, analogamente a quanto fatto in passato con il modello da 24 (che, pare di capire, uscirà di produzione). Al momento il prezzo è stato annunciato solo per gli USA , e sarà pari a 999 dollari: con il vecchio Cinema HD da 30 pollici battuto a 1.799 e il precedente LED da 24 in vendita a 849 euro, in Italia è lecito aspettarsi un prezzo che si collochi a metà strada tra i due.

Luca Annunziata

PS: Nota a margine, USB 3.0 non è della partita neppure questa volta. Così come non c’è traccia, per il momento, di LightPeak .

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Pubblicato il
27 lug 2010
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