Apple: ma quale chipgate?

Apple: ma quale chipgate?

La versione Samsung del chip A9 a bordo dei nuovi iPhone consuma più energia rispetto a quella TSMC, dicono gli utenti. Non è vero, risponde Cupertino: i test sotto stress non rispecchiano il comportamento dei terminali nel mondo reale
La versione Samsung del chip A9 a bordo dei nuovi iPhone consuma più energia rispetto a quella TSMC, dicono gli utenti. Non è vero, risponde Cupertino: i test sotto stress non rispecchiano il comportamento dei terminali nel mondo reale

Poteva essere poco più che una nota di colore a margine dell’ennesimo successo commerciale di Apple, e invece l’adozione di due diverse versioni del chip SoC A9 per gli iPhone 6S ha dato origine all’ennesima occasione di polemiche.

Test

Il polverone si è sollevato dalla constatazione, dopo aver sottoposto entrambi i SoC A9 ai benchmark pensati per valutare la durata della batteria sotto stress, che la variante Samsung (APL0898) arriva ad avere una autonomia energetica inferiore di quasi due ore rispetto al chip prodotto dalla fonderia TSMC (APL1022).

Gli iPhone 6S e 6S Plus basati su SoC Samsung fornirebbero quindi performance energetiche molto diverse rispetto a quelli con chip TSMC, ci si lamenta online, e ancor più problematico è il fatto che gli utenti hanno la possibilità di stabilire quale chip è installato sul loro gadget extra-lusso solo dopo l’acquisto tramite app specifiche come Lirum . Il nuovo, presunto “scandalo” dei terminali Apple immediatamente classificato come “chipgate” si è allargato piuttosto in fretta, tanto da spingere la solitamente ritrosa Cupertino a pronunciarsi ufficialmente con la faccenda. E a liquidarla, o almeno a provarci.

I test di laboratorio usati per valutare la variante di SoC A9 in uso forniscono un modo “fuorviante” di misurare le performance “reali” della durata delle batterie, ha dichiarato Apple , perché tendono a stressare la CPU in un modo che non rispecchia le condizioni di utilizzo “normali” dei terminali; i test ufficiali di Cupertino parlano di una variazione, tra gli iPhone basati su diverse versioni di componenti, compresa fra il 2 e il 3 per cento al massimo. C’è chi si riserva di dubitare.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 9 ott 2015
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