Con la consueta nota laconica , Apple ha confermato di aver ricevuto segnalazioni in merito a una durata anormale della batteria nei dispositivi che montano iOS 5: “Un piccolo numero di utenti segnala una durata della batteria inferiore al normale sui dispositivi iOS 5 – recita lo stringato comunicato – Abbiamo individuato alcuni bug che influiscono sulla durata della batteria e rilasceremo un aggiornamento software che li correggerà entro poche settimane”.
A riprova di ciò, la prima beta di iOS 5.0.1 è stata messa a disposizione degli sviluppatori proprio in queste ore: oltre ai suddetti problemi software che affliggono la batteria, tra i cambiamenti riportati nelle note di rilascio vi sono il ritorno di alcune gesture per il multitask su iPad prima versione (già funzionanti nelle beta e attualmente riservate a iPad 2), la soluzione ad alcuni problemi di sicurezza legati alla SmartCover e varie altre sistemazioni relative alla gestione dei file via iCloud e sul dispositivo.
Curioso notano alcuni che, dopo le innumerevoli beta e versioni preliminari di iOS 5 che per mesi hanno testato sviluppatori e altri appassionati, un problema del genere non sia stato individuato e corretto in precedenza. Tuttavia pare confermato che il bug risieda nel software e non nell’hardware.
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Persino dallo screenshot si capisce...
Persino dallo screenshot si capisce che fa schifo.Etichette dei campi ignobilmente tagliate.Accessibilita' quasi nulla.Nessuna possibilita' di configurare l'interfaccia ne' di fare il resize della finestra.Sicuramente non sara' neppure previsto un aggiornamento del database dei comuni.Inoltre il logo della repubblica italiana non so mica se si possa utilizzare cosi', dando una parvenza di ufficialita' che non esiste proprio.panda rossameglio questo
Sembra "ispirato" a questo, che è megliocalcolohttp://www.frasi.net/utilita/codicefiscale/default.aspscomposizionehttp://www.frasi.net/utilita/codicefiscale/scomponi.aspFrancoSono programmi dannosi
Programmi come questi fanno più danni della grandine: l'unica fonte certa è il ministero delle finanza.I casi di persone con lo stesso codice fiscale (omocodici) possono essere risolti solo e soltanto dal ministero, è l'unico ente che conosce tutti i codici fiscali d'Italia.I casi di cartelle esattoriali che arrivano alle persone sbagliate derivano spesso dall'uso maldestro di programmi "ciechi": un mio condomino riceveva spesso avvisi per la nettezza urbana di uno che si chiama come lui, nato quando lui nello stesso comune ...: i codici fiscali "finti" sono uguali, qualli veri no!Alla nascita il Comune di nascita genera il codice e lo spedisce al ministero, se non ci sono problemi il ministero lo valida e ne da conferma al Comune.Non escluderei un servizio WEB del ministero per vedere se un codice fiscale generato è a rischio omocodia: chssà se il buon Brunetta ci ha mai pensato?Riccardo MeretiRe: Sono programmi dannosi
Concordo sulla dannosità di questi programmi. Ad esempio tutti, e sottolineo proprio tutti, i programmi che calcolano il codice fiscale senza fare anche una verifica negli archivi del ministero dell'economia non potranno mai calcolare correttamente il codice fiscale delle persone nate nei comuni persi nel secondo dopoguerra (ad esempio Istria e Dalmazia) e che allora appunto erano in Italia. Se non sbaglio dopo la seconda guerra mondiale ci furono 350000 profughi che furono costretti a lasciare quelle zone. Quanto al servizio web di verifica, già esisteva, era proprio sul sito del ministero dell'economia e permetteva non solo di controllare se un codice fiscale era corretto ma anche di conoscere il vero codice fiscale attribuito dallo stato ad un qualsiasi cittadino conoscendone i dati anagrafici completi ed addirittura di richiedere online il duplicato, solo che poi è stato messo offline credo per motivi di privacy.AlessioRe: Sono programmi dannosi
- Scritto da: Riccardo Mereti> Programmi come questi fanno più danni della> grandine: l'unica fonte certa è il ministero> delle> finanza.> > I casi di persone con lo stesso codice fiscale> (omocodici) possono essere risolti solo e> soltanto dal ministero, è l'unico ente che> conosce tutti i codici fiscali> d'Italia.> > I casi di cartelle esattoriali che arrivano alle> persone sbagliate derivano spesso dall'uso> maldestro di programmi "ciechi": un mio condomino> riceveva spesso avvisi per la nettezza urbana di> uno che si chiama come lui, nato quando lui nello> stesso comune ...: i codici fiscali "finti" sono> uguali, qualli veri> no!> > Alla nascita il Comune di nascita genera il> codice e lo spedisce al ministero, se non ci sono> problemi il ministero lo valida e ne da conferma> al> Comune.> > Non escluderei un servizio WEB del ministero per> vedere se un codice fiscale generato è a rischio> omocodia: chssà se il buon Brunetta ci ha mai> pensato?Quoto al 100% i dubbi neo casi di omocodia. Solo l'Agenzia delle Entrate (il Ministero è oramai solo organo politico) rilascia i codici. Lasciamo poi stare la parte delle partite IVA. Non puoi vedere dove vengono rilasciate, puoi capire solo la provincia del rilascio, niente di più. Anzi del rilascio ad inizio attività. Oggi non esiste più l'obbligo di avere una partita IVA nuova se trasferisci la tua attività in una provincia diversa, puoi continuare ad usare la vecchia partita IVA rilasciata. Mi spiego con un esempio: prima aprivo una attività a Venezia avrò avuto le cifre 027 dall'8° al 10° posto della mia partita IVA. Se poi mi trasferivo a Treviso, allora cessavo la prima partita IVA e la nuova aperta avrà avuto in quei posti le cifre 026. Post modifica la partita IVA aperta a Venezia (con 027) sarà utilizzabile anche dopo il trasferimento a Treviso. Risultato una partita IVA operante a Treviso con codice di rilascio di Venezia. Pertanto il programmino lasciatelo stare. Troppe possibilità di errori per i codici fiscali, inutilità per le partite IVA.angeloGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiRedazione 03 11 2011
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