ARM, dalla Russia con amore

ARM, dalla Russia con amore

Si pianifica l'abbandono dei chip basati su architettura x86 in favore di prodotti "fatti in casa" a partire dall'architettura ARM. Nessuno parla di motivi di sicurezza ma l'ombra del Datagate aleggia sulla notizia
Si pianifica l'abbandono dei chip basati su architettura x86 in favore di prodotti "fatti in casa" a partire dall'architettura ARM. Nessuno parla di motivi di sicurezza ma l'ombra del Datagate aleggia sulla notizia

Stando agli articoli giornalistici in lingua russa e alle conferme provenienti da fonti governative, la Russia sarebbe in procinto di sviluppare un nuovo processore per “computer” basato su architettura ARM chiamato Baikal. Tre sarebbero le aziende – gestite direttamente dal governo – attualmente impegnate sul progetto, mentre non ci sono informazioni specifiche riguardo le tempistiche del debutto della nuova CPU.

Il processore Baikal si baserà sulla tecnologia di core Cortex A-57 realizzata dalla britannica ARM con un processo produttivo a 28nm, almeno 8 core e una frequenza di clock da 2 GHz per poter gestire le esigenze computazionali di PC e server.

Una volta completato, dicono le autorità, Baikal verrà installato sul milione di computer necessari al funzionamento della macchina burocratica russa (700mila PC e 300mila server) per una commissione dal valore di oltre 1 miliardo di dollari americani.

Nessuno parla esplicitamente di motivi di sicurezza dietro il progetto Baikal ma si fa presto a evocare lo spettro del Datagate , uno scandalo internazionale che coinvolge in maniera diretta la Russia per via dell’ asilo politico temporaneo concesso alla “Primula Rossa” del tecnocontrollo statunitense Edward Snownden.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
25 giu 2014
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