Assinform: l'ICT italiano vola contro tutto

Assinform: l'ICT italiano vola contro tutto

Gli investimenti degli scorsi anni hanno prodotto una crescita contro-corrente in un momento di stagnazione internazionale. Sale tutto, in particolare la telefonia mobile. I dati in anteprima del Rapporto Annuale 2001 di Assinform
Gli investimenti degli scorsi anni hanno prodotto una crescita contro-corrente in un momento di stagnazione internazionale. Sale tutto, in particolare la telefonia mobile. I dati in anteprima del Rapporto Annuale 2001 di Assinform


Milano – Assinform , l’Associazione delle principali imprese ICT italiane, ha anticipato i risultati del proprio Rapporto Annuale sull’andamento del mercato dell’informatica e delle telecomunicazioni in Italia. Il Rapporto sarà pubblicato integralmente a primavera.

“Nel 2001 – ha spiegato il presidente di Assinform, Giulio Koch – il mercato italiano dell’ICT, e cioè dell’aggregato di informatica e telecomunicazioni, è cresciuto a tassi superiori rispetto al mercato mondiale. Non ha saputo ripetere la progressione che aveva caratterizzato i due anni precedenti, ma ha mostrato una vitalità decisamente interessante e, per certi versi, sorprendente”.

L’intero mercato nazionale dell’ICT, infatti, è risultato nel 2001 pari a 60.503 milioni di euro, in crescita dell’8,3 per cento, con una performance decisamente superiore al resto del mondo (+4,9 %). Il comparto delle telecomunicazioni ha generato un volume d’affari pari a 40.025 milioni di euro ed è cresciuto dell’8,5 per cento (il mercato mondiale si è fermato al +7,1%). Quello dell’informatica ha raggiunto i 20.748 milioni di euro, con una progressione dell’8 per cento, oltre quattro volte superiore a quella del mercato mondiale (+1,8%) e superiore a quella di tutti i paesi europei.

Secondo Koch ci si deve però rimboccare le maniche nonostante gli ottimi risultati: “Infatti – avverte il presidente di Assinform – già nella seconda metà dell’anno scorso, le spinte alla crescita si sono affievolite. I progressi compiuti negli ultimi anni necessitano quindi di una capacità di governo che li consolidi, accelerando i progetti per l’e-government e favorendo in concreto l’informatizzazione della piccola impresa, a partire dai distretti produttivi e con interventi anche sul fronte della formazione e del trasferimento tecnologico”.

I settori nel dettaglio secondo lo studio Assinform:

TLC + 8,5 per cento – Nel 2001, il mercato italiano delle telecomunicazioni (apparati e servizi) ha generato un volume d’affari pari a 40.025 milioni di euro. La crescita registrata nel 2001 (+8,5 per cento), risulta così inferiore a quella registrata l’anno prima (+12,9), ma sempre superiore a quella riscontrata a livello europeo (+6,3 per cento) e mondiale (+7,1 per cento).

Servizi – Nel comparto dei servizi, il 9,3 per cento di crescita complessiva risulta da un incremento dell’uso effettivo di nuovi apparati e infrastrutture, che ha generato un differenziale di domanda capace di compensare il calo, ormai fisiologico (del 4,3 per cento, da 11.724 milioni di euro a 11.217) dei servizi di fonia fissa.
Più in particolare, i servizi di fonia mobile sono cresciuti del 18,6 per cento (da 11.016 a 13.066 milioni di euro) e i servizi a valore aggiunto del 45,2 per cento (da 1.704 a 2.474 milioni).
Nel 2001 il numero di linee mobili attive è risultato superiore ai 51 milioni (il 21,1 per cento in più rispetto all’anno precedente), l’83,8 per cento delle quali a scheda prepagata (anche per effetto di un calo dei contratti del 5,2 per cento, da 7,65 a 7,25 milioni).
Quanto al numero degli utenti effettivi, essi sono stimati in 38,3 milioni a fine 2001 (+ 18,2 per cento sull’anno prima) a conferma della molteplicità degli abbonamenti facenti capo a singoli utenti, ciascuno dei quali ha espresso nel 2001 una spesa media per servizi mobili attorno ai 341 euro.
Altro dato interessante è il peso assunto dai collegamenti a Internet nel traffico su rete fissa in termini di tempi di uso delle linee, passato dal 13 per cento del 2000 al 17,3 per cento del 2001.

Informatica +8 per cento – 6,2 punti in più del mercato mondiale.
Sorprendente è la tenuta in Italia del mercato dell’informatica, passato nel 2001 a 20.748 milioni di euro dai 18.959 del 2000, con una progressione dell’8 per cento. Si tratta di una crescita inferiore a quella riscontrata nel 2000 (+12,6 per cento), ma di gran lunga superiore a quella riscontrata in Europa (+ 5,2 per cento) e negli Stati Uniti (addirittura in calo del 4 per cento). Nel 2001 l’Italia è stato il paese in cui l’IT è cresciuta più che in tutti gli altri paesi industrializzati (Gran Bretagna + 6,2 per cento, Francia + 5,8, Giappone + 3,3, Germania +2,2).

Hardware: personal e server tengono
Alla modesta crescita del mercato dell’hardware (6213 milioni di euro, + 2,6 per cento) ha contribuito il rallentamento della domanda un po’ in tutti i segmenti. Nel 2001, i sistemi midrange hanno mantenuto i livelli di vendita dell’anno precedente. I PC, pur crescendo in unità di un buon 6 per cento (dai 2.781.000 del 2000 ai 2.946.500 del 2001), sono stati ben lungi dal raggiungere la performance di crescita del 2000 (+ 17,6 per cento), soprattutto a causa della contrazione della domanda espressa dalle famiglie.

Alla buona dinamica del comparto software e servizi di informatica (13.247 milioni di euro, in crescita del 11,8 per cento) hanno contribuito soprattutto i servizi. Il comparto ha fatto registrare nel 2001 un volume d’affari pari a 9.439 milioni di euro, in crescita del 12,4 per cento sull’anno prima. Bene comunque anche il software, con un giro d’affari di 3808 milioni, con un aumento del 10,3 per cento sull’anno precedente.

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Pubblicato il
8 mar 2002
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