Assistenza a domicilio via PC

Assistenza a domicilio via PC

Migliorare il servizio sanitario e diminuire i costi: con l'IT si può. Nel Regno Unito e negli Stati Uniti si segue questa strada, in Italia solo ora via libera ai referti online
Migliorare il servizio sanitario e diminuire i costi: con l'IT si può. Nel Regno Unito e negli Stati Uniti si segue questa strada, in Italia solo ora via libera ai referti online

Nel Regno Unito e negli Stati Uniti si provano nuovi strumenti per migliorare l’erogazione del servizio sanitario e diminuirne i costi, mentre in Italia il Garante per la Privacy da il via libera ai referti medici online. Qualche novità sembra in particolare arrivare da Oltremanica con alcune proposte di Intel.

Non vi è bisogno di arrivare a sostituire il necessario rapporto medico-pazienze con un database elettronici di sintomi e malattie, come per esempio nei siti Web che propongono diagnosi automatizzate o via email utili solo in determinati casi. Migliorare la sanità attraverso l’IT è possibile, diminuendo i costi e rendendo più efficiente il servizio, sfruttando a pieno le opportunità di connessione e gestione informatizzata dei pazienti.

Nel Regno Unito da novembre 2008 è disponibile l’ Intel Health Guide , dispositivo medicale installato a domicilio collegato online all’equipe di assistenza del paziente ed a un hosting dei dati di back-end tramite la piattaforma Intel Health Care Mangement Suite .

Disponibile per il momento per le cure delle persone anziane e delle malattie croniche o di lunga durata, permette al paziente di farsi le analisi più semplici con uno strumento facile da utilizzare e di interagire rapidamente con gli operatori sanitari, ricevendo suggerimenti di auto-assistenza senza bisogno di interminabili file e diminuendo i costi ed i tempi delle visite cliniche. Non ci sarà inoltre bisogno di sintetizzare la propria storia medica: l’interfaccia online permette agli operatori sanitari di recuperare le informazioni sulle condizioni dei pazienti (catalogate ed ordinate), potendo così personalizzare l’assistenza e assegnare priorità a pazienti e dati.

“Con oltre l’80 per cento delle spese di assistenza sanitaria destinate a pazienti affetti da una o più patologie croniche , dobbiamo collaborare tutti per cambiare integralmente il sistema di erogazione dell’assistenza sanitaria – ha detto il vicepresidente Intel Louis Burns – e riteniamo che, installando questa tecnologia a domicilio, sia possibile preparare il terreno per un sistema di assistenza sanitaria maggiormente personalizzato e a costi contenuti”.

Ora Health Guide offrirà anche la possibilità di collegare i pazienti e l’equipe di assistenza non solo attraverso la banda larga originariamente supportata, ma anche con wireless mobile o appositi servizi telefonici, i cosiddetti POTS (Plain Old Telephone Service), permettendo così l’accesso al servizio anche a coloro che non sono forniti di connessione via cavo/DSL, come molti degli anziani assistiti dal servizio sanitario del Regno Unito e che risiedono in zone rurali.

Negli Stati Uniti alcuni strumenti, come Google Health , raccolgono online le cartelle cliniche di migliaia di pazienti o forniscono, come Microsoft HealthVault , una serie di servizi (come suggerimenti, raccolta dati sanitari e diete). La società di venture capital Chrysalis Ventures sta inoltre investendo sulle startup più promettenti nel campo dell’assistenza sanitaria che con la loro ricerca rendono i trattamenti più produttivi e la gestione delle informazioni sanitarie meno costosa e più accessibile ai pazienti.

Fra le aziende del suo portfolio entrano almeno cinque startup l’anno. Fra di esse, per esempio, figura la HealthMedia (in ottobre acquisita dalla Johnson&Johnson) che fornisce un servizio di assistenza per pazienti affetti da disturbi cronici o che vogliono prevenire l’insorgere di determinate malattie.

In Italia , intanto, in mancanza di una normativa ad hoc, il Garante per la Privacy ha stabilito che è possibile ricevere i “referti medici sulla propria e-mail o consultabili online, ma solo con il consenso dell’assistito”.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
22 lug 2009
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