Attacco DDoS contro il sito del Parlamento europeo

Attacco DDoS contro il sito del Parlamento europeo

Il gruppo Killnet ha effettuato ieri pomeriggio un attacco DDoS contro il sito del Parlamento europeo, rallentato o inaccessibile per circa quattro ore.
Attacco DDoS contro il sito del Parlamento europeo
Il gruppo Killnet ha effettuato ieri pomeriggio un attacco DDoS contro il sito del Parlamento europeo, rallentato o inaccessibile per circa quattro ore.

Ieri pomeriggio il sito del Parlamento europeo è stato colpito da un attacco DDoS (Distributed Denial of Service), risultando inaccessibile o rallentato per alcune ore. L’attacco, successivamente rivendicato dal gruppo Killnet su Telegram, è avvenuto dopo l’approvazione della risoluzione che riconosce la Russia come “stato sponsor del terrorismo“.

Killnet colpisce ancora

Il gruppo Killnet è specializzato negli attacchi DDoS, ovvero l’invio di numerose richieste contemporanee ai server che ospitano un sito web fino alla completa saturazione delle risorse e all’interruzione del servizio. I cybercriminali pro-Russia hanno già colpito diversi siti occidentali, principalmente in Europa e Stati Uniti. I bersagli italiani sono stati i siti di ministeri, aeroporti, Polizia di Stato e CSIRT.

Ieri il Parlamento europeo ha riconosciuto la Russia come stato sponsor del terrorismo che usa mezzi terroristici. I deputati hanno sottolineato che gli attacchi e le atrocità intenzionali commessi delle forze russe contro i cittadini ucraini, la distruzione delle infrastrutture civili e altre gravi violazioni del diritto internazionale e umanitario sono tutti atti di terrore e crimini di guerra.

La Presidente Roberta Metsola ha comunicato che il sito è stato attaccato da un gruppo pro-Cremlino.

Il portavoce Jaume Duch ha confermato l’attacco DDoS che i tecnici hanno bloccato dopo circa 4 ore.

L’attacco DDoS ha solo impedito l’accesso al sito, quindi l’impatto è stato limitato. Più gravi invece gli attacchi contro le infrastrutture critiche. Il Parlamento europeo ha quindi approvato una nuova legge che prevede il rafforzamento della protezione per 11 settori: energia, trasporti, banche, infrastrutture dei mercati finanziari, infrastrutture digitali, acqua potabile, acque reflue, alimenti (comprese la produzione, la trasformazione e la consegna), sanità, pubblica amministrazione e spazio.

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Pubblicato il
24 nov 2022
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