Ieri pomeriggio il sito del Parlamento europeo è stato colpito da un attacco DDoS (Distributed Denial of Service), risultando inaccessibile o rallentato per alcune ore. L’attacco, successivamente rivendicato dal gruppo Killnet su Telegram, è avvenuto dopo l’approvazione della risoluzione che riconosce la Russia come “stato sponsor del terrorismo“.
Killnet colpisce ancora
Il gruppo Killnet è specializzato negli attacchi DDoS, ovvero l’invio di numerose richieste contemporanee ai server che ospitano un sito web fino alla completa saturazione delle risorse e all’interruzione del servizio. I cybercriminali pro-Russia hanno già colpito diversi siti occidentali, principalmente in Europa e Stati Uniti. I bersagli italiani sono stati i siti di ministeri, aeroporti, Polizia di Stato e CSIRT.
Ieri il Parlamento europeo ha riconosciuto la Russia come stato sponsor del terrorismo che usa mezzi terroristici. I deputati hanno sottolineato che gli attacchi e le atrocità intenzionali commessi delle forze russe contro i cittadini ucraini, la distruzione delle infrastrutture civili e altre gravi violazioni del diritto internazionale e umanitario sono tutti atti di terrore e crimini di guerra.
La Presidente Roberta Metsola ha comunicato che il sito è stato attaccato da un gruppo pro-Cremlino.
The @Europarl_EN is under a sophisticated cyberattack. A pro-Kremlin group has claimed responsibility.
Our IT experts are pushing back against it & protecting our systems.
This, after we proclaimed Russia as a State-sponsor of terrorism.
My response: #SlavaUkraini
— Roberta Metsola (@EP_President) November 23, 2022
Il portavoce Jaume Duch ha confermato l’attacco DDoS che i tecnici hanno bloccato dopo circa 4 ore.
Update on access to EP website – @Europarl_EN services are now accessible
The DDOS attack is contained. The Europarl website is now fully accessible. EP services continue to monitor the situation
— Jaume Duch (@jduch) November 23, 2022
L’attacco DDoS ha solo impedito l’accesso al sito, quindi l’impatto è stato limitato. Più gravi invece gli attacchi contro le infrastrutture critiche. Il Parlamento europeo ha quindi approvato una nuova legge che prevede il rafforzamento della protezione per 11 settori: energia, trasporti, banche, infrastrutture dei mercati finanziari, infrastrutture digitali, acqua potabile, acque reflue, alimenti (comprese la produzione, la trasformazione e la consegna), sanità, pubblica amministrazione e spazio.