Auto driverless, il sogno di GeoHot

Auto driverless, il sogno di GeoHot

Le prime indiscrezioni che volevano George Hotz al lavoro su un'automobile driverless sono confermate dai denari degli investitori. Che non lesinano nel finanziare l'avanzamento del settore
Le prime indiscrezioni che volevano George Hotz al lavoro su un'automobile driverless sono confermate dai denari degli investitori. Che non lesinano nel finanziare l'avanzamento del settore

Anche progetti ambiziosi come le auto senza pilota sembrano poter emergere da esperimenti ed autoproduzioni nei garage della Silicon Valley: è il caso, almeno, dell’hacker George Hotz che, ripercorrendo letteralmente la strada fatta dai protagonisti dell’industria ICT come Steve Jobs e Bill Gates, sembra stia da solo costruendo software e hardware e ha dato il via ad una sua azienda, chiamata Comma.ai, con al centro un progetto di auto senza pilota.

Noto per il suo jailbreak di iPhone, Hotz ha convinto uno dei più prestigiosi finanziatori della Silicon Valley, Andreesen Horowitz ed il suo gruppo a16z, a concedergli un finanziamento da 3,1 milioni di dollari per lavorare al progetto finora portato avanti solo con i suoi (pochi) mezzi finanziari. Si parla di una fotocamera da 13 dollari e tanto lavoro sul software dietro Comma.ai, che lo renderebbe in grado – come afferma uno dei partner di Horowitz – di raggiungere il cosiddetto “effetto Whatsapp”, ovvero la capacità di creare, a partire da un limitato numero di sviluppatori, una piattaforma semplice ed efficace per servire un numero enorme di persone.

Il progetto di Hotz, d’altra parte, sarebbe quello di vendere un kit da appena mille dollari fatto di software e fotocamere a basso costo , che integrato al veicolo potrebbe renderlo “indipendente” dal guidatore.

Il gruppo di investitori capitanato da Horowitz, da quanto visto finora, racconta di un’AI in grado di raccogliere una grande quantità di dati, diventando con l’utilizzo sempre più intelligente.

D’altra parte, mentre Google continua i suoi esperimenti su strada arrivando ora fino a Kirkland, Washington, a16z non è il solo gruppo ad investire nel nuovo settore delle auto senza pilota: General Motors, con il contributo di diversi fondi di investimento tra cui Spark Capital, Maven Ventures e Y Combinator, ha per esempio acquisito per 1 miliardo di dollari la startup che lavora nel settore dell’auto senza pilota Cruise e anche le aziende cinesi starebbero muovendo i propri capitali nel settore.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il 5 apr 2016
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