Auto elettrica? Sì, purché accessibile

Auto elettrica? Sì, purché accessibile

Un intraprendente industriale dell'acciaio si tuffa nel mercato delle auto elettriche: vuol produrre esemplari funzionali ed economicamente accessibili, iniziando la produzione entro il prossimo ottobre
Un intraprendente industriale dell'acciaio si tuffa nel mercato delle auto elettriche: vuol produrre esemplari funzionali ed economicamente accessibili, iniziando la produzione entro il prossimo ottobre

Che ci sia generale interesse a trovare forme alternative di locomozione è indubbio: ci sta provando BG Electric Cars , un’azienda nuova nuova il cui obiettivo dichiarato è quello di introdurre sul mercato auto elettriche economicamente accessibili .

L’azienda vuole costruire la sua nuova auto ad ottobre prossimo e punta a raggiungere quote di 4mila esemplari : il mezzo progettato dovrebbe raggiungere i 40 Km/h e dovrebbe costare intorno ai 16mila dollari , 10 mila euro. Ma questo è solo l’inizio: l’intraprendente azienda ha intenzione di andare oltre, di immettere sul mercato auto più grandi e battere sul tempo la concorrenza .

Proprio a poca distanza dall’annuncio di Toyota, che vuol costruire 100 mila unità di una nuova auto ibrida affiancandola alla più nota Prius, dalle più importanti industrie del Sol Levante arriva anche il proposito di redigere un draft , a cui ricondurre la costruzione di batterie al litio per uso automobilistico ibrido.

Cavalcando l’onda innovatrice, l’imprenditore alle spalle di BG Electric Cars, Mr. Barry D. Bernsten, ha avviato i lavori: “Stiamo per mettere in strada nuove auto”, dice . Il suo obiettivo a breve scadenza è quello di offrire un mezzo per i piccoli spostamenti urbani, i movimenti di studenti o i brevi tragitti nelle case di vacanza.

Bernsten, che possiede American Steel Industries LLC , si dice convinto di riuscire a piazzare i suoi veicoli senza difficoltà. Tuttavia, i veterani del mercato vedono qualche ostacolo: “Devi dimostrare che stai vendendo qualcosa di più di un semplice go-kart da golf “, dice Dennis Virag, direttore di Automotive Consulting Group Inc. . “Devi avere una rete di dealer , cosa molto costosa da realizzare. Devi ottenere un programma di garanzia dai produttori delle parti, cosa non facile una volta che diventi loro cliente. E siccome siamo una società di gente litigiosa, un piccolo errore può rovinarti”, ha sentenziato Virag.

Di altro parere Sanjay Deshpanade, capo della divisione batterie al litio del costruttore EnerSys : “Riteniamo che le ibride abbiano più futuro delle pure elettriche. Siamo convinti che il consumatore non sia ancora pronto ad accettare le limitazioni imposte dalle auto ad alimentazione esclusivamente elettrica”.

L’intraprendente imprenditore, nonostante tutto, sembra determinato: non resta che attendere il prossimo ottobre e vedere se riuscirà a penetrare in un mercato dove i nemici, nonostante le apparenze , non mancano .

Marco Valerio Principato

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Pubblicato il 21 lug 2008
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