Avast condannata per furto di dati, multa per 16 milioni di dollari

Avast condannata per furto di dati, multa per 16 milioni di dollari

Avast, accusata per furto di dati personali, sarà costretta a pagare 16 milioni di dollari di multa e a rimborsare i clienti coinvolti.
Avast condannata per furto di dati, multa per 16 milioni di dollari
Avast, accusata per furto di dati personali, sarà costretta a pagare 16 milioni di dollari di multa e a rimborsare i clienti coinvolti.

Il famoso antivirus Avast è finito nei guai. Un’inchiesta approfondita di due media americani ha portato alla luce uno scandalo che macchia la reputazione dell’azienda: la società rivendeva i dati personali dei suoi clienti a loro insaputa! Salute, religione, opinioni politiche… Nulla sfuggiva alla curiosità di Avast.

Avast ruba i dati degli utenti: multata per 16 milioni dollari

Dopo l’accusa, la Federal Trade Commission non ci ha pensato due volte ad aprire un’indagine. Nel 2024, il verdetto è stato emesso: Avast aveva effettivamente raccolto informazioni sensibili su milioni di utenti e le aveva rivendute a oltre 100 società. Il conto da pagare? Una multa salata da 16,5 milioni di dollari.

Ma la storia non finisce qui. Un anno dopo la sentenza, si scopre che parte della somma sarà ridistribuita ai clienti danneggiati. La FTC ha annunciato che chi ha acquistato un software antivirus Avast tra agosto 2014 e gennaio 2020 può richiedere un pagamento. Occhio però: l’offerta potrebbe essere limitata ai soli clienti americani.

Come ottenere il rimborso da parte di Avast

Quindi, come sapere se si può beneficiare di questo risarcimento? Semplice: basta controllare la propria casella di posta elettronica. La FTC sta inviando un’email ai 3,7 milioni di clienti Avast aventi diritto. Il messaggio dovrebbe arrivare entro il 7 marzo 2025 e conterrà un numero unico e un codice di conferma.

Per ottenere il rimborso, è necessario inserire i codici sul sito dedicato alla richiesta di risarcimento, compilare un CAPTCHA e cliccare su “Next” per completare la procedura. Ma attenzione: si ha tempo solo fino al 5 giugno 2025 per farlo. E non bisogna aspettarsi certo cifre astronomiche: l’importo dipenderà da vari fattori, tra cui il numero di persone che presenteranno domanda.

Perciò, chi è stato cliente Avast nel periodo incriminato, deve tenere d’occhio la propria email. Potrebbe ricevere una piacevole sorpresa. Certo, nulla potrà cancellare la violazione della propria privacy. Ma almeno Avast pagherà (in parte) per i suoi errori. E chissà, magari in futuro ci penserà due volte prima di trattare i dati dei suoi utenti come merce di scambio.

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Pubblicato il
26 feb 2025
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