Parigi – E Linux fu. Lo storico passaggio di consegne dalle piattaforme basate su software chiuso a quelle aperte nel parlamento francese è ormai solo questione di tempo : pochi mesi, e i 577 deputati d’oltralpe troveranno i PC trasformati da postazioni Windows a terminali a base di pinguino, panda rosso e compagnia.
Il completamento della migrazione è previsto per questo giugno, in tempo per il ripristino dei lavori parlamentari dopo la pausa estiva. Al loro ritorno, i rappresentanti del popolo avranno a che fare con Ubuntu , distro Linux su cui è caduta la scelta per equipaggiare i 1.154 sistemi interessati dallo switch.
Selezionato presumibilmente per la sua usabilità e facilità di installazione, il Linux per gli Esseri Umani pare se la sia dovuta vedere con Mandriva , l’altra distro menzionata in diversi documenti ufficiali, ma che è stata poi scartata. Ad installare i nuovi sistemi ci penserà la società Linagora , specialista in fatto di open source, assieme ad Unilog .
Linux porterà con sé le tante proposte di software open che da tempo costituiscono alternative ai programmi proprietari : largo quindi a Firefox e Thunderbird , la premiata coppia di browser web e client di posta elettronica di casa Mozilla , e ovviamente a OpenOffice , a tutt’oggi l’unica suite da ufficio che può vantare il supporto nativo ad un formato di documenti divenuto standard industriale ISO .
Arriva dunque a compimento il progetto promosso da Richard Cazenave e Bernard Carayon, deputati dell’ UMP , il maggior partito politico conservatore rappresentato nel parlamento francese. Parlamento che comunque si è mosso dopo aver ascoltato il parere della società di consulenza Atos Origin sulla effettiva convenienza della migrazione : si stima che i costi necessari dovrebbero essere contenuti entro gli 80mila euro.
Senza considerare il sostanziale abbassamento dei costi di TCO per la gestione delle infrastrutture informatiche , prospettiva corroborata da uno studio condotto in Europa, secondo cui la scelta dell’open source può rivelarsi vantaggiosa rispetto a quella dei sistemi proprietari.
Alfonso Maruccia