La Commissione europea potrebbe introdurre nuove regole, in base alle quali le Big Tech dovranno assumersi la responsabilità delle truffe finanziarie effettuate tramite inserzioni online. Meta, Google, X e altre aziende saranno costrette a verificare gli annunci pubblicitari prima della loro visualizzazione.
Oltre 4 miliardi di euro persi nel 2022
Diversi Stati membri, in particolare l’Irlanda, hanno chiesto alla Commissione europea di implementare misure per contrastare le truffe finanziarie che ogni anno causano perdite per miliardi di euro (circa 4,3 miliardi nel 2022). Attualmente è in discussione una proposta che prevede il rimborso automatico da Visa, Mastercard, PayPal e banche agli utenti truffati. In base all’emendamento presentato dal Ministro delle Finanze irlandese, le Big Tech dovrebbero essere obbligate a verificare la legittimità degli inserzionisti prima di pubblicare gli annunci.
I cybercriminali utilizzano varie tecniche per ingannare gli utenti attraverso annunci che sembrano legittimi. Negli ultimi mesi, questo tipo di truffa è stato agevolato dall’intelligenza artificiale generativa (immagini, video e audio fake). Secondo la proposta irlandese dovrebbero essere consentite in Europa solo le pubblicità di fornitori di servizi finanziari registrati.
Meta non ha rilasciato nessun commento. Google ha invece dichiarato che, in base al suo programma di certificazione, gli inserzionisti devono dimostrare di essere autorizzati dalle autorità di regolamentazione nazionali dei servizi finanziari dei paesi in cui gli annunci verranno pubblicati.
Quasi la metà dei paesi appoggia la proposta dell’Irlanda. Tuttavia, la Commissione ha evidenziato che il Digital Services Act non impone alle Big Tech un monitoraggio su larga scala dei contenuti. I promotori dell’iniziativa ritengono invece che il controllo preventivo sia conforme alla legge.
Secondo molti esperti del settore, i legislatori europei non hanno pienamente compreso la natura delle frodi finanziarie. Gli annunci vengono rimossi in ritardo. In molti casi, le vittime non recuperano il denaro, mentre i truffatori continuano a pubblicare inserzioni in altri formati.