Bill Gates e la coalizione per la tecnologia ecologista

Bill Gates e la coalizione per la tecnologia ecologista

Il fondatore di Microsoft si unisce ad altri grandi nomi della Silicon Valley. L'obiettivo è investire 1 miliardo di dollari in green tech. Con o senza il supporto di Trump
Il fondatore di Microsoft si unisce ad altri grandi nomi della Silicon Valley. L'obiettivo è investire 1 miliardo di dollari in green tech. Con o senza il supporto di Trump

Ancora una volta è Bill Gates a fare da apripista per la tecnologia ecologista. Lo aveva già fatto nel 2015, in occasione della conferenza sul clima di Parigi, esprimendo la sua volontà di contribuire attivamente al risanamento ambientale grazie ad investimenti in green tech . Assieme a lui anche Zuckerberg (Facebook), Bezos (Amazon) e Branson (Virgin) si erano mostrati concordi e propositivi. Personaggi di spicco che assieme a Jack Ma di Alibaba figurano oggi tra i finanziatori di una nuova iniziativa denominata Breakthrough Energy Coalition ( BEC ).

Bill Gates

Questa volta si torna sull’argomento in maniera concreta, con un investimento di oltre 1 miliardo da destinare ad aziende ad alto tasso di ecologia . Il fondo, a cui partecipano 20 investitori, in maniera lungimirante intende “premiare” lo sviluppo di tecnologie di prossima generazione volte a produrre prodotti, cibo ed energia in maniera affidabile, conveniente e sfruttando energia a zero emissioni di anidride carbonica. “Per fornire a tutti nel mondo un accesso affidabile e sostenibile a cibo, merci, trasporti e servizi senza contribuire alle emissioni di gas è necessario un duro lavoro. Sviluppare gli strumenti necessari richiederà un ampio investimento attraverso un paesaggio fatto di innovazione e nessun investitore o gruppo di investitori è in grado di farlo da solo. Breakthrough Energy Ventures si impegna a favorire una vasta rete di capitali pubblici e privati con l’ottica di lavorare insieme per risolvere il problema, in maniera economicamente sostenibile” – si legge sul sito ufficiale .

Sempre sul sito vengono chiarite quali siano le risorse che compongono un panorama ben articolato . “Entro la metà del secolo, il mondo userà il doppio dell’energia che viene usata oggi, molta della quale in luoghi che finora non hanno avuto accesso all’energia. Ed è una grande cosa: più accesso all’energia hanno le persone più le economie crescono e migliore diventa la vita. Ma per arrivarci sono necessari diversi strumenti rispetto a quelli su cui abbiamo contato in passato. Breakthrough Energy è impegnata a investire in nuove tecnologie per trovare risorse energetiche migliori, più efficienti ed economiche. Il mercato dell’energia globale è imponente e trovare il modo per aprirlo è un’opportunità di investimento che vale la pena sostenere”.

La nuova coalizione si è prefissata un ciclo di vita di un ventennio per giungere al suo scopo primario: stravolgere il mercato dell’energia . È probabile che uno dei primi temi su cui la coalizione si concentrerà sarà lo stoccaggio dell’energia, argomento su cui Bill Gates aveva già mosso alcuni passi in passato.  Per raggiungere l’obiettivo gli investitori, che nel frattempo si sono impegnati a raddoppiare i budget per sviluppo e ricerca in tema di energia pulita , dovranno remare contro molti ostacoli e tra essi da oggi c’è anche la politica.

È risaputo che il neo-eletto presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, non abbia particolarmente a cuore la regolamentazione energetica e il cambiamento climatico e continui a screditare le tesi circa le correlazioni tra uso di combustibili fossili e cambiamenti climatici. Ne è la prova evidente Scott Pruitt, designato a capo dell’agenzia per la protezione dell’ambiente, da sempre vicino all’industria del combustibile fossile ed uno dei maggiori contestatori degli impegni ambientalisti del governo Obama.

Secondo le stime di Bloomberg e Forbes, tuttavia, il valore netto complessivo di tutti gli investitori che partecipano alla Breakthrough Energy sarebbe di 170 miliardi di dollari . Cifra che dà la giusta legittimità al fondo privato appena istituito. BEC ha tutte le carte in regola affinché la voce fuori dal coro (rispetto alla politica energetica e ambientale immaginata da Donald Trump) possa farsi udire.

Mirko Zago

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Pubblicato il
13 dic 2016
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