Blog, museruola eccellente per diffamazione

Blog, museruola eccellente per diffamazione

Francesca Pascale accusa Michelle Bonev di utilizzare il suo blog per ledere la sua reputazione. Scatta il sequestro preventivo: e un solo post costa un intero sito
Francesca Pascale accusa Michelle Bonev di utilizzare il suo blog per ledere la sua reputazione. Scatta il sequestro preventivo: e un solo post costa un intero sito

La procura di Roma ha disposto l’ oscuramento del blog di Michelle Bonev, attrice bulgara su cui pesa l’accusa di diffamazione ai danni di Francesca Pascale , fidanzata dell’ex Primo Ministro Silvio Berlusconi.

Il realtà la misura mostra tutti i limiti del caso dell’intervento delle autorità online: in un primo momento risultava irraggiungibile senza l’utilizzo di mirror o altre misure di aggiramento solamente l’ indirizzo .com del blog, mentre per qualche ora erano ancora accessibili le pagine con dominio .it . Ora la violazione, eventualmente commessa con un singolo post, costa l’oscuramento di tutti i contenuti ospitati sul blog.

Nell’ intervento incriminato la Bonev accusava la storia tra Berlusconi e la Pascale di essere una messinscena , mettendo in dubbio persino il suo orientamento sessuale. Vivamus, mea Lesbia, atque amemus , ma una denuncia va comunque presa in considerazione: così il blog nella sua interezza (e non solo nella parte contestata dall’accusa) è stato sottoposto a sequestro preventivo dopo l’esposto di Francesca Pascale.

Secondo quanto si legge nel dispositivo del Giudice, Pascale accusa Bonev di averla diffamata e offesa negli ultimi mesi attraverso interviste, interventi sui social network e, appunto, il blog : così, dal momento che questo sarebbe stato utilizzato “prevalentemente ed allo scopo pressoché esclusivo di commettere i reati in contestazione” il Giudice ha ritenuto ciò sufficiente a disporne il sequestro preventivo ed integrale, non dunque limitato a singoli articoli.

Per quanto – limitatamente al gossip e alle storie correlate ai personaggi coinvolti – la notizia può far sorridere, un’analisi giuridica della decisione presa dal tribunale non può che preoccupare : sembra esserci voluto davvero poco per ottenere un oscuramento totale di un blog, con pensieri legittimi e personali rimossi perché ospitati accanto a considerazioni (forse) calunniose.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
9 giu 2014
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