Brevetti software, allarme per l'Europa

Brevetti software, allarme per l'Europa

Interviene anche il senatore verde Cortiana, secondo cui se passa la direttiva i produttori di software europei saranno alla mercé dei colossi americani
Interviene anche il senatore verde Cortiana, secondo cui se passa la direttiva i produttori di software europei saranno alla mercé dei colossi americani


Roma – “A settembre il Parlamento Europeo sarà chiamato a votare la proposta sulla brevettabilità delle innovazioni software, la cosiddetta direttiva McCarthy. Ho inviato ai parlamentari italiani un appello rivolto ai nostri colleghi di Bruxelles affinchè questa direttiva venga bocciata, visto il drammatico effetto che l’eventuale approvazione di tale direttiva avrebbe su uno dei comparti più avanzati e strategici del nostro sistema economico, quale l’informatica.”

Così il senatore verde Fiorello Cortiana, che unisce la propria voce al coro dei tanti che vedono nella bozza di direttiva un vero e proprio flagello .

“Questa proposta di direttiva – spiega Cortiana – con la scusa di armonizzare il sistema brevettuale europeo in materia di software, di fatto sovverte i dettami della Convenzione Europea sui Brevetti, introducendo la brevettabilità del software e dei metodi commerciali. Come già dimostrato negli Stati Uniti, il sistema brevettuale, che è stato esteso al software da 20 anni, ha rallentato l’innovazione invece che incoraggiarla, spostando i fondi destinati originariamente a ricerca e sviluppo verso i dipartimenti legali delle grosse multinazionali che si occupano a tempo pieno di costose cause brevettuali”.

Enormi, secondo Cortiana, i rischi per le imprese europee del software . “Un tale sistema – ha concluso il senatore – imporrebbe degli oneri eccessivi per le piccole e medie imprese europee, vero motore dello sviluppo software continentale, e le renderebbe succubi di quelle poche grosse aziende, in maggioranza extraeuropee, che possiedono grandi portafogli di brevetti software”.

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Pubblicato il
12 set 2003
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