BT, pronta all'UMA con HP

BT, pronta all'UMA con HP

Nel Regno Unito il servizio convergente BT Fusion apre le porte agli smartphone HP con tecnologia UMA. In Italia il servizio sta muovendo i primi passi
Nel Regno Unito il servizio convergente BT Fusion apre le porte agli smartphone HP con tecnologia UMA. In Italia il servizio sta muovendo i primi passi

La convergenza nel mondo della telefonia è un obiettivo obbligatorio per gli operatori. E da BT , che già offre sul suolo patrio una soluzione in questo senso, chiamata BT Fusion , arriva l’ annuncio della prossima introduzione, in partnership con HP di un’offerta fisso-mobile basata su tecnologia UMA.

L’accordo tra le due sigle prevede, più precisamente, una versione più avanzata di BT Fusion, basata sullo smartphone HP iPAQ 514 Voice Messenger, dotato del sistema operativo Windows Mobile 6.0 che supporta l’Unlicensed Mobile Access. In pratica, si tratterà della versione BT della tecnologia su cui Telecom Italia fonda l’offerta chiamata Unica .

Il nuovo dispositivo L’iPAQ 514 Voice Messenger integra il supporto a WiFi e UMA e quindi, secondo la descrizione di BT, è un telefono WiFi in ufficio (e come tale si comporta laddove esiste la copertura degli hotspot Openzone), e cellulare altrove. Con il vantaggio, nelle aree coperte dal segnale WiFI, che il traffico voce viene addebitato a tariffe di telefonia fissa.

Il servizio sarà lanciato nel Regno Unito a metà 2007, ma BT punta ovviamente ad offrire servizi analoghi anche negli altri mercati in cui è presente. Esiste già qualcosa di convergente tra le proposte di BT Italia , che oggi ha il proprio mercato nella clientela business. È il servizio BT Corporate Fusion, una soluzione integrata voce-dati articolata in due offerte: una per le grandi imprese (che ha visto in pole position l’ Eni , con cui BT aveva avviato la scorsa estate una fase di sperimentazione) e una per realtà di dimensioni più contenute. In entrambi i casi il servizio prevede l’aggancio ad una rete WiFi nell’ambito aziendale, e alla rete mobile al di fuori del perimetro corporate.

All’offerta, per avere un pieno carattere di convergenza, manca un aspetto fondamentale: la possibilità, da parte di BT, di presentarsi ai propri clienti italiani come operatore mobile virtuale. Un problema che, a quanto sembra da recenti notizie, potrebbe essere presto superato . Nel Regno Unito BT ha come partner Vodafone . Che è presente anche in Italia e che, per quanto riguarda l’argomento MVNO, proprio recentemente si è dichiarata ufficialmente pronta ad offrire l’accesso alla propria rete. Che la svolta sia all’orizzonte?

Dario Bonacina

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Pubblicato il
15 feb 2007
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