Buoni Fruttiferi: multa da 1,4 milioni a Poste Italiane

Buoni Fruttiferi: multa da 1,4 milioni a Poste Italiane

AGCM ha irrogato una multa di 1,4 milioni di euro a Poste Italiane per pratiche commerciali scorrette nel collocamento dei Buoni Fruttiferi Postali.
Buoni Fruttiferi: multa da 1,4 milioni a Poste Italiane
AGCM ha irrogato una multa di 1,4 milioni di euro a Poste Italiane per pratiche commerciali scorrette nel collocamento dei Buoni Fruttiferi Postali.

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha inflitto a Poste Italiane una sanzione di 1,4 milioni di euro per non aver fornito informazioni chiare su scadenza e termini di prescrizione dei Buoni Fruttiferi Postali (BFP). AGCM ha appurato l’adozione di due pratiche commerciali scorrette, ma la multa è stata ridotta del 60%, in quanto Poste ha introdotto alcune modifiche a vantaggio del consumatore.

Poca chiarezza su scadenza e prescrizione

AGCM ha avviato il procedimento istruttorio a fine marzo, dopo aver ricevuto le segnalazioni da alcune associazioni dei consumatori. L’autorità doveva verificare se Poste Italiane ha omesso e/o formulato in modo ingannevole informazioni essenziali relative ai termini di scadenza e di prescrizione dei Buoni Fruttiferi Postali. In particolare, le possibili pratiche commerciali scorrette erano le seguenti:

  • in fase di collocamento dei BFP, Poste ha omesso di indicare la data di scadenza e/o la data di prescrizione di tali titoli, nonché di fornire le informazioni relative alle conseguenze giuridiche derivanti dalla scadenza dei termini e/o ha fornito tali informazioni con una formulazione poco chiara e ingannevole;
  • con riferimento ai BFP caduti in prescrizione negli ultimi cinque anni, Poste ha omesso di informare i consumatori della prossima scadenza del termine e delle conseguenze giuridiche derivanti dal mancato rimborso del titolo entro tale termine.

L’autorità ha accertato la sussistenza delle due pratiche scorrette, evidenziando però le iniziative attuate da Poste per fornire informazioni più chiare ai consumatori, tra cui le modifiche della documentazione contrattuale. La sanzione di 3,5 milioni di euro è stata quindi ridotta a 1,4 milioni di euro.

Fonte: AGCM
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Pubblicato il
4 nov 2022
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