Ad aprire il fuoco legale è stata Cindy Lee Garcia, assoldata dal misterioso produttore Nakoula Basseley Nakoula nel cast del contestato Innocence of Muslims , il film che ha scatenato l’ira nel mondo islamico. L’attrice californiana ha chiesto ad un giudice di Los Angeles di ordinare l’immediata rimozione del trailer di 14 minuti sulla piattaforma di video sharing YouTube .
Garcia ha così raccontato al giudice locale la propria versione dei fatti, raggirata da Nakoula e dal regista Sam Bacile ancor prima di iniziare le riprese. Secondo l’attrice statunitense, il film Innocence of Muslims avrebbe dovuto offrire agli spettatori una tipica storia di avventura nel deserto, lontana anni luce dalla feroce parodia dell’Islam e nello specifico del suo Profeta Maometto.
Dalle prime condivisioni online del trailer del film, Garcia sarebbe innanzitutto stata licenziata dalla sua casa di produzione, ricevendo una serie di minacce di morte per aver partecipato all’opera blasfema. Nella trama di Innocence of Muslims , la donna viene ripresa in una sorta di rapporto orale con il Profeta dell’Islam. Nessuno avrebbe mai spiegato alla donna le reali intenzioni della pellicola.
“Non è più una questione di libertà d’espressione – ha spiegato al giudice l’avvocato della donna – ma di una vera e propria invasione della privacy”. La causa avviata da Garcia non è però iniziata nel migliore dei modi: la corte losangelina ha stabilito che le motivazioni della donna non costituiscono un solido fondamento per abbattere il trailer dal portalone di Google . La piattaforma di BigG non è responsabile delle trame oscure tessute dai produttori del film.
Mauro Vecchio