California, una legge sul furto d'identità

California, una legge sul furto d'identità

Una proposta punta ad inasprire la lotta all'impersonificazione illecita online. Fingersi qualcuno è peggio che diffamarlo? EFF teme che possa diventare uno strumento anti-satira
Una proposta punta ad inasprire la lotta all'impersonificazione illecita online. Fingersi qualcuno è peggio che diffamarlo? EFF teme che possa diventare uno strumento anti-satira

Una proposta di legge , portata avanti da un senatore della California, per inasprire la lotta all’impersonificazione selvaggia a mezzo Internet. Un disegno volto a punire con una multa fino a mille dollari e un anno di detenzione chiunque abusi dell’identità altrui per perseguire fini illeciti.

E per fini illeciti il senatore democratico Joe Simitian intende una serie di attività online, come la frode, le molestie, l’intimidazione, la diffamazione . Pratiche illegali che dovrebbero essere punite duramente, specie se frutto dello sfruttamento indebito dell’identità altrui, una possibilità più che reale al tempo del web.

Il disegno di legge di Simitian punta così a riformulare e aggiornare un testo risalente al 1872, che punisce in California chiunque falsifichi una firma. Secondo il senatore , bisognerebbe ora aggiungere piattaforme come Twitter e Facebook, ma anche la comune posta elettronica , dal momento che non risulta attualmente difficile aprire un account con le generalità di un’altra persona.

La proposta ha tuttavia scatenato una dura reazione da parte di Electronic Frontier Foundation (EFF), preoccupata che questa legge possa venire utilizzata dai signori del potere o dalle aziende per mettere a tacere eventuali satire nei loro confronti. Ad esempio quella degli Yes Men , che sfrutta proprio l’identità altrui per realizzare filmati di denuncia assolutamente verosimili.

L’interrogativo posto sarebbe dunque relativo alla sfera di inclusione della nuova legge, che non dovrebbe quindi estendersi a pratiche di impersonificazione per scopi non affatto fraudolenti. EFF ha quindi chiesto al governatore californiano, Arnold Schwarzenegger, di non firmare la proposta del senatore Simitian. Almeno fino a che non sia stata opportunamente emendata.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il 27 ago 2010
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