Canone RAI dovuto anche dai telefonini?

Canone RAI dovuto anche dai telefonini?

Il Tg3 sperimenta un mini-Tg realizzato ad hoc per la telefonia mobile. Con l'occasione Aduc pone il quesito: il canone è dovuto anche per il tv-fonino?
Il Tg3 sperimenta un mini-Tg realizzato ad hoc per la telefonia mobile. Con l'occasione Aduc pone il quesito: il canone è dovuto anche per il tv-fonino?

Roma – La TV è appena sbarcata sui telefonini con i contenuti sportivi, da sempre traino delle innovazioni sull’entertainment. Ma già compare il primo format di informazione nato per la piattaforma mobile: è Tg3 Break.
Venerdì 9 giugno hanno preso infatti il via le “pillole informative” curate dal Tg3, che sperimenta un mini-TG destinato a telefonini e web che si compone di due edizioni di 4 minuti (in onda alle ore 16 e alle 21) e di una rassegna stampa (in onda alle 10).

Il progetto è realizzato da Fabio Cortese e guidato da Antonio Di Bella, direttore del Tg3, e Alberto Contri, amministratore delegato di RaiNet, la società multimediale della tv pubblica. È possibile vedere Tg3 Break sul videoportale Rai e sui videofonini TRE (al costo di 90 centesimi di euro ogni 5 minuti di trasmissione).

L’iniziativa non viene unanimemente vista in modo favorevole. In seguito a questo nuovo servizio “micro-televisivo”, molti consumatori si pongono un dubbio di cui Aduc si fa portavoce nei confronti del Ministro dell’Economia e di quello delle Comunicazioni: “Visto che la tassa per il possesso di un apparecchio atto a ricevere trasmissioni televisive (eufemisticamente chiamato canone o – peggio – abbonamento) è obbligatorio pagarla come per qualunque altra tassa, cosa succederà in questo caso”?

La norma che impone il pagamento del canone RAI, ricorda l’associazione, stabilisce che basta un solo pagamento per ogni famiglia, indipendentemente dal numero di apparecchi posseduti dai diversi componenti del medesimo nucleo famigliare. Considerando valido questo presupposto, ogni titolare di tv-fonino sarebbe tenuto pagare questa tassa solo se non appartenente ad un nucleo famigliare che già corrisponde il balzello RAI.

Aduc ritiene importante chiarire questo dubbio perché “serve a rendere ancor più chiaro – per chi ne avesse ancora bisogno – cosa significa il pagamento di questo tassa/balzello per il finanziamento di una tv di Stato che già gli italiani da tempo hanno chiesto sia privatizzata. Per quanto ci riguarda – aggiunge l’associazione – continueremo nella nostra battaglia per l’abolizione di questa tassa, con iniziative anche a livello parlamentare, e a partire dalla nostra petizione che si puo’ firmare in Internet “.

In UK, come noto, da tempo viene riscosso un canone-Tv sui “nuovi cellulari” e vengono perseguiti coloro che utilizzano questi telefonini pur dichiarando di non far uso della televisione.

Dario Bonacina

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Pubblicato il
14 giu 2006
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