Chiara Ferragni: chiesti un anno e otto mesi per truffa aggravata

Chiara Ferragni: chiesti un anno e otto mesi per truffa aggravata

L'influencer in tribunale presto per evitare i fotografi: la richiesta della condanna, a dicembre toccherà alla difesa dei legali.
Chiara Ferragni: chiesti un anno e otto mesi per truffa aggravata
L'influencer in tribunale presto per evitare i fotografi: la richiesta della condanna, a dicembre toccherà alla difesa dei legali.

La Procura di Milano, rappresentata dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco e dal pubblico ministero Cristian Barilli, ha chiesto una condanna a un anno e otto mesi per Chiara Ferragni, per il reato di truffa aggravata. L’influencer si è presentata questa mattina presso il Tribunale di Milano, entrando prima dell’apertura degli uffici per evitare l’assalto dei fotografi. A riportarlo sono le principali testate italiane.

Chiesti un anno e otto mesi per Chiara Ferragni

Durante l’udienza predibattimentale, davanti al giudice Ilio Mannucci Pacini, sono state ricostruite la vicenda #pandorogate (Pink Christmas Balocco) e quella riguardante le uova pasquali (Dolci Preziosi). In entrambi i casi, i prodotti erano stati sponsorizzati dall’agenzia di Ferragni, tramite social network e non solo, come appartenenti ad altrettante operazioni di beneficenza. Le indagini condotte dalla Guardia di Finanza tra il 2021 e il 2022 hanno portato alla luce comportamenti potenzialmente ingannevoli nei confronti di follower e consumatori, tali da generare ingiusti profitti per circa 2,2 milioni di euro. Le accuse sono sempre state respinte dai diretti interessati.

La stessa richiesta, un anno e otto mesi, è stata avanzata per l’ex braccio destro dell’influencer, Fabio Maria Damato. Un anno invece per Francesco Cannillo, presidente di Cerealitalia (che controlla il marchio Dolci Preziosi). Si tornerà a discuterne il 5 dicembre, con gli interventi degli avvocati difensori Marcello Iannaccone e Marcello Bana.

La totalità delle associazioni che avevano preso posizione sull’accaduto ha accettato accordi transattivi, ad eccezione di Casa del Consumatore, che si è costituita parte civile. Il motivo è spiegato in un articolo di fine ottobre.

Come riporta il Corriere, i tre imputati appena citati hanno chiesto il rito abbreviato. La testata ha raccolto le parole di Ferragni in aula: Tutto quello che abbiamo fatto lo abbiamo fatto in buona fede. Tra le sanzioni dell’autorità e risarcimenti danni, avrebbe già versato 3,4 milioni di euro, ancor prima che iniziasse il processo.

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Pubblicato il
25 nov 2025
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