Chiara, grazie per quella password

Chiara, grazie per quella password

di Gilberto Mondi - Di prima mattina manda i suoi messaggi e ti invita a mettere da parte il lavoro e affondare i tuoi occhi in un mare di carne nuda, al solo costo di 2,40 euro al minuto. Dice di essere certificata da VeriSign
di Gilberto Mondi - Di prima mattina manda i suoi messaggi e ti invita a mettere da parte il lavoro e affondare i tuoi occhi in un mare di carne nuda, al solo costo di 2,40 euro al minuto. Dice di essere certificata da VeriSign

Roma – Si chiama Chiara ed è la scortese ignota autrice di un nuovo, l’ennesimo, messaggio di spam pornografico precipitato nella casella di posta elettronica mia e di chissà quanti altri. Un messaggio che racconta della sua prima storia d’amore, del suo primo lui e via così, dettagli tanto piccanti quanto fasulli.

Basta aprire l’email di Chiara e, se si utilizza la piattaforma più diffusa sui PC, ci si ritrova con il browser aperto su un sito che dal titolo in giù rischia di far arrossire chiunque non abbia ancora sviluppato un sano distacco verso codeste amenità, certo tollerabili nel loro sussistere ma intollerabili quando qualcuno te le schiaffa addosso senza lasciarti scelta.

Ma il browser non si ferma lì . Come sarà capitato a tanti, a quanti?, anche il mio browser mi avverte che il sito vorrebbe davvero, tanto, ci tiene che io risponda “Sì” ad una domandina posta con garbo da un disclaimer grigio a tutta pagina (qui a lato riprodotto in piccolo). Un disclaimer che suona come un avvertimento, peraltro piuttosto complesso, nel quale mi si invita a comprare una password da 10,33 euro oppure collegarmi a solo 2,40 euro al minuto per visualizzare un non meglio specificato servizio “riservato ad un pubblico maggiorenne”. Guardando il titolo del sito che spara questo avvertimento non ho dubbi di quale servizio si tratti.

il disclaimer sparadialer Dovrei fidarmi a cliccare su “Sì”? Qualcosa mi dice di no, visto che Chiara è arrivata nella mia casella di posta elettronica usando per mittente un indirizzo fasullo. Eppure le mie cautele devono fare i conti con le asserzioni fiduciose della BLUEGO LIMITED . È lei che firma quel disclaimer nel quale dichiara che “il contenuto è sicuro”. Inutile però cercarne le tracce su Google , dev’essere senz’altro su una delle pagine del web che ancora sfuggono ai potenti crawler del portalone della ricerca.

Aprendo il certificato Bluego si scopre che sarebbe stato concesso da Thawte , azienda che vende servizi di certificazione e che, dunque, parrebbe aver rilasciato il certificato di Bluego. Con una certa sorpresa, apprendo da una veloce ricerca nello WHOIS che chi ha registrato il dominio di Thawte, che rilascia certificati per servizi che vengono promossi da sconosciuti tramite spam, è nientemeno che VeriSign . Oltre ad essere il contestato gestore di domini.com e.net , VeriSign è anche uno dei grandi player della certificazione su web e sta rilanciando i propri servizi proprio in questi mesi.

Allora saluto Chiara e chiudo la sua email. Deve aver preso un abbaglio perché di certo VeriSign non c’entra con questa storia. È ovvio. Non è possibile. Ciao ciao Chiara, ci hai provato. Aspetto tue nuove che, certo, non mancheranno. Perdonami se ti ho denunciato al Garante per la privacy. Tanto, che vuoi che ti succeda?

Gilberto Mondi

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Pubblicato il 12 nov 2003
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