A pochi giorni dalla decisione del giudice in merito alle accuse di violazione delle leggi antitrust, Meta ha ricevuto un’altra cattiva notizia dal Regno Unito. Un avvocato ha depositato una richiesta di class action contro l’azienda di Menlo Park, in quanto Facebook ha utilizzato i dati di 44 milioni di utenti britannici senza un compenso adeguato. È stato quindi chiesto un risarcimento di 2,3 miliardi di sterline (circa 2,8 miliardi di euro).
Violazione della legge sulla concorrenza
Secondo l’avvocato Liza Lovdahl Gormsen, Meta ha violato il Competition Act del 1998, fissando un “prezzo non equo” per l’accesso a Facebook. L’uso del social network è gratuito, ma gli utenti del Regno Unito hanno pagato il servizio con la cessione dei loro dati personali, principale fonte di guadagno dell’azienda di Menlo Park. Le inserzioni pubblicitarie personalizzate sono basate sui profili che Facebook crea dalle attività online degli utenti.
La denuncia copre il periodo compreso tra il 1 ottobre 2015 e il 31 dicembre 2019. Il giudice stabilirà l’ammontare del risarcimento, se la class action verrà considerata ammissibile. La somma di circa 2,8 miliardi di euro rappresenta una stima. La class action, che potrebbe durare tra 6 e 12 mesi, è del tipo “opt-in“. Ciò significa che l’eventuale risarcimento spetterà a tutti gli utenti di Facebook residenti nel Regno Unito (non occorre un’esplicita richiesta di partecipazione).
Un portavoce di Meta ha dichiarato:
Le persone accedono gratuitamente al nostro servizio. Scelgono i nostri servizi perché offriamo loro valore e hanno un controllo significativo su quali informazioni condividono sulle piattaforme di Meta e con chi. Abbiamo investito molto per creare strumenti che consentano loro di farlo.