Claude arriva su Chrome, plugin per tutti gli utenti a pagamento

Claude arriva su Chrome, plugin per tutti gli utenti a pagamento

Il plugin Chrome di Claude è disponibile per tutti gli utenti a pagamento, e permette all'AI di navigare sui siti web, compilare moduli, ecc.
Claude arriva su Chrome, plugin per tutti gli utenti a pagamento
Il plugin Chrome di Claude è disponibile per tutti gli utenti a pagamento, e permette all'AI di navigare sui siti web, compilare moduli, ecc.

Il plugin Chrome di Claude, finora riservato agli abbonati Max disposti a sborsare 200 dollari al mese, ora è disponibile per chiunque paghi un abbonamento standard a Claude. Non è gratis, ma è decisamente più accessibile rispetto a prima. Il plugin non si limita a rispondere alle domande mentre si naviga, ma naviga autonomamente sul web e svolge azioni concrete per conto dell’utente.

Plugin Claude per Chrome, come funziona

Secondo Anthropic, Claude può compilare moduli, gestire il calendario e la posta elettronica, e completare flussi di lavoro in più fasi semplicemente partendo da un prompt. In teoria, si potrebbe chiedere: Prenota un tavolo al ristorante e aggiungi l’appuntamento al mio calendario e lui si comporterebbe di conseguenza. In pratica, è tutto da vedere.

La novità più interessante è l’integrazione con Claude Code, lo strumento di coding AI di Anthropic. Gli utenti possono registrare una sequenza di azioni come clic, comandi ed operazioni ripetitive svolte sul computer, e usarla come esempio. Claude analizza il flusso e impara come riprodurlo in autonomia, eseguendo gli stessi passaggi quando serve.

Prima che tutti iniziassero a parlare di agenti AI, il vero obiettivo di molte aziende, compresa Anthropic, era quello che viene chiamato “computer use“. Con questa espressione, si intende la capacità dei modelli di intelligenza artificiale di capire come funzionano le interfacce dei computer e interagire con esse, usando mouse, tastiera, pulsanti e menu, proprio come farebbe una persona in carne e ossa.

Sapere quali pulsanti cliccare, dove inserire i dati, come muoversi tra le pagine web, tutto questo sembra banale quando a farlo è l’utente, ma per un’AI non lo è affatto. Ora l’uso del computer è diventato uno degli strumenti base degli agenti AI, ma è proprio questa comprensione del “dove cliccare e come“, che rende possibile il plugin Chrome di Claude.

La concorrenza si muove, Google resta indietro

Anthropic non è la prima a portare l’AI autonoma dentro un browser. OpenAI ha ChatGPT Atlas e Perplexity offre Comet, entrambi con funzionalità simili. La differenza principale sta nei dettagli di implementazione e, probabilmente, in quale modello di AI funziona meglio nel fare cose pratiche senza combinare disastri.

L’unico assente è Google. Sì, è possibile accedere a Gemini su Chrome e fargli domande su una pagina web, ma l’assistente AI di Big G non può ancora navigare e agire autonomamente per conto degli utenti. In realtà, la tecnologia esiste, ed è stata presentata nel Project Mariner, ma è ancora in fase di sviluppo.

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Pubblicato il
22 dic 2025
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