Clearflow è l'antitraffico di Redmond

Clearflow è l'antitraffico di Redmond

Con l'aiuto dell'intelligenza artificiale, Clearwire promette di offrire informazioni accurate per un deflusso veloce. Una sfida anche a Google Maps? Lo diranno gli automobilisti
Con l'aiuto dell'intelligenza artificiale, Clearwire promette di offrire informazioni accurate per un deflusso veloce. Una sfida anche a Google Maps? Lo diranno gli automobilisti

Problemi di traffico? In coda da qualche parte? Ci pensa Microsoft: per ora solo in 72 città degli States, l’azienda di Redmond vuol dare una sfrondata alle congestioni urbane e presenta Clearflow , una complessa struttura basata sull’intelligenza artificiale che promette di risolvere attenuare il problema.

Ingorgo Incorporata in maps.live.com dopo cinque anni di studi promossi da Eric Horvitz, ricercatore in intelligenza artificiale del colosso di Redmond, offrirà ai guidatori percorsi migliori per evitare le code. Informazioni che, a detta dell’azienda, saranno più accurate e più allineate alle reali condizioni di traffico, sia nei centri urbani che in periferia, informazioni che Clearwire sa dispensare prevedendo la formazione di ingorghi sulla base di dati raccolti negli anni da volontari Microsoft a bordo delle proprie auto.

Un sistema simile – spiega il New York Times – era stato realizzato da Microsoft lo scorso autunno ma aveva il difetto di considerare sempre libere le strade adiacenti alle principali arterie, con il risultato di indirizzare spesso gli automobilisti in punti in cui il traffico era, invece, ugualmente intenso.

Secondo Greg Sterling , analista Internet di Sterling Market Intelligence , c’è molta richiesta di informazioni sul traffico, specialmente da parte di utenti della telefonia mobile. La sfida per Microsoft è ora quella di dimostrare i miglioramenti che sostiene di aver apportato, tentando così di assestare un colpo alle mappe del gigante delle ricerche, Google. Ma “questa è una tecnologia complessa – dice Sterling – che non sarà facilmente compresa dall’utente medio”, ormai avvezzo ai sistemi commerciali più diffusi.

La raccolta di dati sul traffico, d’altro canto, è un’attività che ferve da tempo e spazia in molti ambiti tecnologici: si è impegnato in questo senso il Massachussetts Institute of Technology, con il progetto Real Time Rome , basato sui dati provenienti dalle reti cellulari, e sono sviluppate soluzioni, a metà tra GPS e P2P , che consentono di interagire con la propria auto via rete.

L’auspicio di tutti gli automobilisti, dunque, non può essere che uno: ben venga una rete stradale duepuntozero se questo significa meno traffico.

Marco Valerio Principato

( fonte immagine )

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Pubblicato il
11 apr 2008
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