Con una console ti rivelo l'Alzheimer

Con una console ti rivelo l'Alzheimer

Il nuovo dispositivo accorcia i tempi degli esami per scovare i primi segnali della patologia debilitante, con effetti su prevenzione e cura
Il nuovo dispositivo accorcia i tempi degli esami per scovare i primi segnali della patologia debilitante, con effetti su prevenzione e cura

Alcuni ricercatori del Georgia Institute of Technology e dell’ Università di Emory hanno sviluppato un nuovo test per diagnosticare il morbo di Alzheimer , utilizzando un dispositivo straordinariamente simile al Virtual Boy di Nintendo. Il sistema sarebbe 9 volte più veloce dei test tradizionali, basati su carta e penna.

L’apparecchio, spiega Wired , consiste in un display LCD, un computer incorporato, cuffie e un controller, simile nell’aspetto a quello di una Playstation 2. Il test dura dieci minuti e tenta di cogliere segnali premonitori di difficoltà cognitive.

I ricercatori hanno costituito una società, la Zenda Technologies , per commercializzare il loro prodotto e sono convinti che il sistema, battezzato DETECT, possa diffondersi molto più degli altri strumenti diagnostici. Dai primi test clinici è emerso che i risultati offerti da DETECT sono risultati identici a quelli ricavati dal sistema tradizionale, che richiede un’ora e mezza.

“Le famiglie di solito attendono che i propri anziani facciano qualcosa di dannoso, come dimenticare di prendere le medicine o perdersi, prima di farli sottoporre a un test. A quel punto, il paziente ha già perso una porzione significativa delle sue funzioni cognitive”, dice a Science Daily David Wright, un chirurgo che ha contribuito allo sviluppo di DETECT.

La novità risulta dunque interessante anche perché, pur esistendo metodi per eseguire trattamenti curativi, questi attenuano i sintomi ma non curano la patologia, almeno non ancora . La diagnosi precoce, anche se con un mezzo dall’apparenza insolita, potrebbe portare vantaggi sull’affrontare un male devastante e invalidante quale l’Alzheimer.

Marco Valerio Principato

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Pubblicato il
21 gen 2008
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