Centinaia di ufficiali di polizia australiani utilizzano i computer dell’ufficio per rippare e probabilmente duplicare DVD protetti da copyright. È questa la scoperta fatta nel corso di una procedura di verifica periodica del sistema informatico del corpo, condotta dal reparto IT della stessa South Australia Police . Per i poliziotti coinvolti, comunque, non scatterà neppure una denuncia: sono troppi per essere perseguiti tutti.
In una email interna contenente i risultati dell’audit, viene segnalato che “sono stati identificati un certo numero di casi in cui DVD commerciali contenenti lungometraggi sono stati copiati sugli hard-drive dei computer della Polizia, e che potenzialmente tali DVD sono stati copiati su supporti vuoti”. Una pratica che “potenzialmente è una violazione del diritto d’autore e un uso scorretto dell’equipaggiamento della Polizia”.
Le iniziative da intraprendere per contrastare questo fenomeno sono chiare: “I comandanti dei distretti sono invitati a introdurre misure affinché questo fenomeno cessi e devono ricordare ai membri delle Forze di Polizia quali sono le regole per l’utilizzo dei computer del corpo”. Ma niente indagini , ufficiose o ufficiali, per individuare e punire i colpevoli: secondo la versione fornita alla stampa, i poliziotti coinvolti sarebbero troppi per essere perseguiti.
In uno dei paesi più attivi e attenti alla regolamentazione del mondo digitale, dove presto potrebbe attecchire definitivamente la Dottrina Sarkozy e dove si ragiona in termini di filtri di stato, a quanto pare i rappresentanti della legge sono immuni dal reato di violazione del diritto d’autore.
Roberta Heather, portavoce del capo della polizia, ha confermato che i vertici del corpo sono stati informati di quanto accaduto, e che agli ufficiali verrà ricordato qual è il ruolo che svolgono nella società, quali le loro responsabilità e infine quale sia l’uso corretto delle attrezzature messe a loro disposizione. I computer della South Australia Police sono controllati regolarmente, e “qualora venga ravvisata qualche violazione della legge, vengono intraprese le azioni adeguate”: in questo caso, una ramanzina sembra bastare.
La faccenda sembra non sia stata troppo gradita dai rappresentanti delle major, che, hanno dichiarato, esigeranno un chiarimento dalla Polizia. Nella terra dei wombato , la violazione sulle norme sul diritto d’autore può costare multe da 35mila a 180 mila euro per ogni infrazione, nonché pene detentive fino a cinque anni .
Luca Annunziata