Copia privata: ASMI chiede di ridurre le tariffe

Copia privata: ASMI chiede di ridurre le tariffe

ASMI chiede di ridurre i compensi SIAE per la copia privata, invece di aumentarli, come previsto dal decreto che dovrebbe firmare il Ministro Giuli.
Copia privata: ASMI chiede di ridurre le tariffe
ASMI chiede di ridurre i compensi SIAE per la copia privata, invece di aumentarli, come previsto dal decreto che dovrebbe firmare il Ministro Giuli.

ASMI (Associazione Supporti e Sistemi Multimediali Italiani) aveva già evidenziato le conseguenze negative del nuovo decreto che aumenta i compensi per copia privata da versare alla SIAE. Ora chiede espressamente di ridurre le tariffe per non favorire le aziende straniere e l’evasione fiscale.

Un balzello anacronistico

ASMI aveva già sottolineato le conseguenze derivanti dall’eventuale approvazione del decreto ministeriale che prevede aumenti fino al 40% su smartphone, oltre che su tablet, PC, SSD, HDD e altri dispositivi di storage. L’associazione ribadisce che la proposta causerà un aumento dei prezzi dei prodotti, penalizzando i consumatori e le imprese che rispettano la normativa.

L’aumento delle tariffe favorirà il mercato parallelo, ovvero le aziende estere che non pagano il compenso, quindi l’effetto finale sarà un incremento dell’evasione fiscale e una diminuzione delle entrate. ASMI chiede pertanto una riduzione delle tariffe, appoggiando l’interrogazione presentata da Valentina Grippo e Giulia Pastorella di Azione al Ministro della Cultura.

Entrambe suggeriscono di ampliare la base contributiva e di introdurre misure efficaci per contrastare l’evasione, invece di aumentare le tariffe che comporterà una distorsione del mercato. Grippo e Pastorella chiedono inoltre al Ministro Giuli quali iniziative intende intraprendere per evitare che l’aumento delle tariffe determini l’uscita dal mercato degli operatori regolari e la conseguente perdita di risorse per gli autori.

Risultati della consultazione pubblica

Sul sito del Ministero della Cultura sono stati pubblicati i risultati della consultazione pubblica sullo schema di decreto ministeriale. All’interno dell’archivio ZIP ci sono le osservazioni ricevute da 30 parti interessate.

Tra quelle contrarie ci sono le associazioni dei consumatori. L’Unione Nazionale Consumatori sottolinea un fatto che gli esperti del Comitato consultivo permanente per il diritto d’autore probabilmente non conoscono. Oggi nessuno utilizza più la copia privata, in quanto esiste lo streaming. Il compenso è quindi un balzello anacronistico che viene imposto sui dispositivi usati per conservare foto, video e altri contenuti personali.

Altre critiche riguardano l’adeguamento delle tariffe in base all’inflazione. Ciò dimostra che il vero obiettivo è garantire una rendita ai privati a svantaggio degli utenti. Un’altra assurdità, evidenziata anche da Amazon, riguarda la nuova tariffa per lo spazio di memorizzazione in cloud.

Tra le parti favorevoli al nuovo decreto ci sono Confindustria, FIMI e ovviamente la SIAE. Ma in questi casi è come chiedere all’oste se il vino è buono.

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Pubblicato il
31 ott 2025
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