Cosmo a nudo col telescopio virtuale

Cosmo a nudo col telescopio virtuale

Astronomi americani con un progetto ambizioso: raccogliere tutto il materiale fotografico riguardante lo spazio e metterlo a disposizione del pubblico attraverso Internet. Un osservatorio virtuale di gigantesche proporzioni
Astronomi americani con un progetto ambizioso: raccogliere tutto il materiale fotografico riguardante lo spazio e metterlo a disposizione del pubblico attraverso Internet. Un osservatorio virtuale di gigantesche proporzioni


San Diego (USA) – L’idea potrebbe fare la gioia dei tantissimi appassionati di astronomia sparsi per il mondo, ma potrebbe altresì agevolare il lavoro degli scienziati e costituire un’importante base di studio per il settore accademico.

Si tratta del Virtual Space Observatory, un osservatorio astronomico virtuale che potrebbe presto far parte dei piani di sviluppo della comunità astronomica statunitense per il prossimo decennio.

Il progetto si prefigge lo scopo di dar vita ad un immenso database di immagini e filmati dello spazio che ogni giorno vengono registrati dai satelliti o dai telescopi terrestri. Si tratterebbe di un archivio vastissimo ed in continua crescita che permetterebbe a chiunque, con un semplice PC ed una connessione ad Internet, di esplorare e studiare lo spazio senza muoversi dalla propria scrivania.

“Questa è una rivoluzione nella capacità d’investigazione; ogni 18 mesi la nostra capacità di raccogliere immagini del cielo raddoppia”, ha detto Stephen Strom, capo progetto e sviluppo del National Optical Astronomy Observatory. Strom afferma che al momento ci sono diversi terabyte di dati astronomici disponibili per lo studio, e per la fine del decennio questa mole di dati raggiungerà diversi petabyte, pari a migliaia di terabyte.

La sfida è dunque quella di riuscire a raccogliere tutti questi dati in un singolo database globale di pubblico dominio seguendo un modello di archiviazione standard e comune a tutti gli oltre 10.000 istituti di ricerca astronomica sparsi per il mondo. Il database dovrebbe poter essere interrogato con strumenti di facile utilizzo ed in modo intuitivo, come se ci si trovasse veramente davanti ad un telescopio puntato nello spazio.

Il progetto potrebbe divenire realtà nell’arco di 5 anni con un investimento previsto di 25 milioni di dollari: una versione globale del Virtual Space Observatory arriverà con tutta probabilità nel 2010.

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Pubblicato il
26 feb 2001
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